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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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La Valle Tiziana. Migranti e migrazioni: «Gli uomini prima sentono il necessario; dipoi badano all'utile; appresso avvertiscono il comodo; più innanzi si dilettano nel piacere; quindi si dissolvono nel lusso; e finalmente impazzano in istrapazzar di sostanze” (Giambattista Vico, Scienza Nuova, Degnità LXVI) . NEU 2017;36(4):59–65. 
Added by: Laura Scozzo (15/10/2019 11:18:18)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: LaValle2017
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Categorie: Antropologia, Metodologia dell'assistenza infermieristica
Sottocategorie: Accoglienza, Etnologia
Keywords: Multiculturalismo
Autori: La Valle
Collezione: NEU
Visualizzazioni: 1/905
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Indice di Popolarità: 7.25%
Allegati    
Abstract     

L’autrice ripercorre la storia delle migrazioni, descrivendo a grosse linee il percorso migratorio delle popolazioni nel corso dei secoli. Vengono discussi i report della Caritas del 2008 che rappresentano schematicamente le motivazioni principali che spingono gli individui a lasciare il proprio paese di origine alla ricerca di  sicurezza e migliori condizioni di vita per se e la propria famiglia. La cultura che permea un paese è strutturata su 3 livelli: il più profondo, l’endoderma culturale è  l’insieme di valori su cui si fonda una cultura; il secondo, il mesoderma culturale, sono le istituzioni che sono organizzate secondo il principio dei valori; ed infine il terzo, l’ectoderma culturale, è quello che appare nella vita di tutti i giorni,  è quello che mostra gli elementi più visibili che si percepiscono all’interno della relazione interpersonale. L’autrice sostiene che la difficoltà nelle relazione interpersonale che si evidenzia nell’infermieristica quando ci si approccia all’interculturalità dipende dal fatto che non si ha ben chiaro a quale livello ci si colloca. Agire solo sul livello più superficiale pretendendo di modificare comportamenti di un livello più profondo  risulterà fallimentare ed è un comportamento che non dimostra accoglienza. Quest’ultimo termine prefigura un atteggiamento di accettazione e reciprocità, che si contrappone al concetto di tolleranza. Quest’ultimo, come afferma Giovanni Sartori,  è un  sentimento gerarchico, è la concessione di qualcuno verso qualcun altro o qualcosa. È un po’ come dire “sono io che lascio che tu viva”. Il pluralismo, invece, è l’accettazione delle ragioni dell’altro. (A cura di Laura Scozzo).