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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Valeria Traverso, Da Rin Della Mora Roberta. Indagine tra gli studenti maggiorenni sulle conoscenze sui rischi per il feto legati al consumo di sostanze alcoliche in gravidanza. Professioni infermieristiche 2017;70(3):169–177. 
Added by: Tania Diottasi (08/10/2019 17:26:22)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Valeria2017
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Categorie: Farmacologia, Infermieristica specialistica
Sottocategorie: Infermieristica in ostetricia e ginecologia, Sostanze stupefacenti
Autori: Da Rin Della Mora, Valeria
Collezione: Professioni infermieristiche
Visualizzazioni: 1/937
Indice di Visite: 30%
Indice di Popolarità: 7.5%
Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall'articolo).

Introduzione. A livello internazionale e nazionale il consumo di alcol è generalmente culturalmente e socialmente accettato, non essendo percepito come rischioso per la salute. Nonostante questo, i rischi per il feto correlati all’assunzione di etanolo, principale componente delle bevande alcoliche, sono rilevanti, anche in caso di consumo occasionale. In Italia, in particolare, vi è un elevato consumo di alcol tra i giovani, e le donne in gravidanza, e un numero crescente di bambini nati con patologie alcol correlate.

Scopo. Indagare le conoscenze sui rischi per il feto legati al consumo di sostanze alcoliche in gravidanza tra gli studenti maggiorenni delle scuole secondarie pubbliche di una città capoluogo di regione del nord Italia.

Metodi. A maggio 2015 è stata condotta una survey online, con questionario validato, su N=1321 studenti di un campione auto-selezionato di nove scuole secondarie di secondo grado, invitate tramite contatti con i dirigenti scolastici e incontri dedicati.

Risultati. I rispondenti che hanno compilato questionari validi sono stati N=246 (18,6% della popolazione). Gli studenti che hanno risposto che assumere sostanze alcoliche durante la gravidanza causa danni al feto di diversa entità sono stati il 76,4% ma solo il 23,5% ha risposto che tali danni sono permanenti. Solo il 43,5% è a conoscenza che tali danni sono prevenibili; di questi il 77,6% ha indicato che l’astensione dall’alcol è l’unico modo per prevenirli, anche se circa un terzo (30,1%) ha risposto in seguito che è possibile consumare alcolici, in particolare, vino (15,8%), birra e aperitivi (14,3%), senza danneggiare il feto, in quantità inferiore a tre bicchieri la settimana. Solo il 17,5% ha risposto di conoscere lo spettro dei disordini feto alcolici.

Conclusioni. Lo studio ha evidenziato conoscenze soddisfacenti sugli aspetti generali, ma scarse su aspetti specifici, così come una consapevolezza limitata del fatto che solo l’astensione completa dall’assunzione di alcol in gravidanza possa prevenire danni irreversibili al feto. I risultati di questo studio potrebbero guidare la programmazione di interventi educativi rivolti agli adolescenti, condotti da professionisti sanitari tra cui infermieri e infermieri pediatrici, con l’obiettivo di aumentare le conoscenze sull’argomento e contribuire a prevenire l’esposizione in utero a questa sostanza tossica. Future ricerche potrebbero essere rivolte ad individuare i metodi educativi più efficaci in tal senso.