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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Gennaro Valerio, Negrisolo Omero, Bolgan Loretta, Catalano Ivan. Incidenza di tumori maligni (1996-2012) in giovani militari italiani inviati in missione all’estero. Analisi preliminare dei dati della Commissione parlamentare di inchiesta su uranio impoverito e vaccini (CUC). Epidemiologia & Prevenzione 2019;43(1):48–54. 
Added by: Mauro Iossa (27/09/2019 17:53:34)   Last edited by: Mauro Iossa (28/09/2019 14:53:18)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Gennaro2019
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Categorie: General
Autori: Bolgan, Catalano, Gennaro, Negrisolo
Collezione: Epidemiologia & Prevenzione
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Indice di Popolarità: 6.75%
Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall’articolo)

RIASSUNTO

INTRODUZIONE: dagli anni 2000, studi epidemiologici con­dotti dal Ministero della difesa su militari italiani inviati in mis­sione all’estero avevano evidenziato eccessi di mortalità e/o incidenza per linfomi di Hodgkin e una riduzione significativa del complesso dei tumori totali e dell’insieme delle patologie.

OBIETTIVI: obiettivo di questa analisi è la valutazione di inci­denza di tumore e di mortalità complessiva tra i militari italia­ni inviati in missione (periodo 1996-2012; 3.663 casi). Questa indagine è preliminare a uno studio retrospettivo più comple­to sui militari affetti da tumore (n. 6.104 casi) diagnostica­ti nel periodo 1973-2017 e registrati dall’Osservatorio epide­miologico della difesa (OED).

MATERIALI E METODI: i dati sono stati acquisiti dalla Com­missione uranio della Camera (CUC, 2016-2018). Per ragio­ni statistiche ed epidemiologiche dettate prevalentemente da numerosità, completezza e qualità delle informazioni relative ai malati (o deceduti) e alla popolazione in studio, l’indagine è stata provvisoriamente circoscritta ai soli militari maschi di età compresa tra 20 e 59 anni nel periodo 1996-2012 (3.663 casi con diagnosi di tumore; 60% del totale). I militari appar­tenenti alle 4 forze armate – Aeronautica, Carabinieri, Eser­cito e Marina – sono stati rispettivamente suddivisi anche in due gruppi: quelli coinvolti in almeno una missione all’este­ro (“missionari”: n. 874; 24%) e tutti gli altri (“non missio­nari”: n. 2.789; 76%). Con il metodo della standardizzazio­ne indiretta dei tassi è stato calcolato il rapporto di incidenza standardizzato per età tra missionari e non missionari (SIRm) e con la popolazione generale italiana utilizzata come riferi­mento esterno, stimandone anche l’intervallo di confidenza al 90% (IC90%). In modo analogo, è stata indagato il rischio di mortalità complessiva nei missionari.

RISULTATI: rispetto alla popolazione dei non missionari, l’a­nalisi dell’incidenza dei tumori (TM) per Arma ha individuato eccessi nei missionari dell’Aeronautica (SIRm: 126,7; IC90% 107,9-147,9), Carabinieri (SIRm: 152,8; IC90% 134,0-173,7) ed Esercito (SIRm: 116,2; IC90% 108,1-125,6). Sempre nei missionari, è emerso un eccesso di rischio per specifiche neoplasie: per l’apparato emolinfopoietico nei Carabinie­ri (SIRm: 150,1; IC90% 106,0-207,1) e nell’Esercito (SIRm: 109,0; 90%IC 93,9-125,9); per linfoma di Hodgkin in Aero­nautica (SIRm: 187,7; IC 90% 88,1-352,5), Carabinieri (SIRm: 187,3; IC90% 87,9-351,8) ed Esercito (SIRm: 104,5; IC90% 81,2-132,6); per leucemie nell’Esercito (SIRm: 142,4; IC90% 107,5-185,4). Sono stati osservati anche eccessi di rischio si­gnificativi nei missionari per neoplasie a stomaco, testicolo, rene, vescica e tiroide. Nel personale missionario della Mari­na è, invece, emersa una riduzione del rischio statisticamen­te significativa per l’insieme dei tumori (SIRm: 61,1; IC90% 51,0-72,6). I missionari hanno presentato una più alta morta­lità per l’insieme delle cause.

CONCLUSIONI: questo studio preliminare conferma la neces­sità di approfondire l’indagine sullo stato di salute dei milita­ri italiani. In particolare, si dovrebbe indagare il rischio per le patologie, anche non neoplastiche successive al 2012 nei mi­litari con età superiore ai 60 anni (a maggior rischio di inci­denza e mortalità non solo per tumore). Dovrebbero essere indagati anche i possibili determinanti ambientali e persona­li di malattia.

 

(A cura di Mauro Iossa).