Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Pallassini Maurilio, Righi Lorenzo, Marini Fulvia, Adami Sabrina, Ferretti Fabio. La perdita di senso di dignità in una coorte di pazienti cronici: analisi descrittiva. Scenario 2018;35(4):14–18.
Added by: Edvige Fanfera (25/09/2019 14:08:43) Last edited by: Edvige Fanfera (25/09/2019 14:09:23) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Pallassini2018 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Igiene, Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Conservazione dell'immagine corporea, Dignità, Infermieristica in geriatria, Malattie cronico-degenerative Keywords: Dignità Autori: Adami, Ferretti, Marini, Pallassini, Righi Collezione: Scenario |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Introduzione. Gli stati di vulnerabilità e dipendenza imposti dall’avanzare dell’età e dal cambiamento delle condizioni di salute possono minare profondamente il senso di dignità percepito con la conseguente perdita del significato del proprio vivere che espone i pazienti al pericolo di mettere in forse le ragioni del continuare ad esistere. I progressi della ricerca sul campo permettono adesso di misurare i livelli di perdita della dignità, nonché di individuare i fattori che più vi incidono, nelle popolazioni di pazienti cronici. Obiettivo. Scopo del lavoro è quello di misurare, analizzare e descrivere i livelli di perdita di dignità percepita, nonché gli aspetti dimensionali del costrutto, in una coorte di pazienti cronici istituzionalizzati, al fine di identificare le categorie di pazienti a maggior rischio. Metodo. Il lavoro segue la metodologia dello studio osservazionale descrittivo trasversale. Il PDI-Italian Version è stato somministrato a gruppi di pazienti che presentano una ampia eterogeneità rispetto al genere, alla fascia d’età, alla patologia ed al grado di dipendenza. Risultati. In generale i dati mostrano livelli mediamente elevati di perdita di dignità percepita, il fattore psicologico incide maggiormente nel produrre i valori elevati, seguito in ordine dal fattore esistenziale e fisico. Discussione. I Risultati dello studio confermano in gran parte le indicazioni della letteratura scientifica evidenziando come la misura della dignità percepita risenta delle caratteristiche conseguenti alla sintomatologia correlata allo stato patologico che l’assistito affronta/vive, in particolare la dipendenza da altri e la presenza, o meno, di supporto familiare ma, anche, dalla sofferenza psicologica. |