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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Rosa Maria Gaetano, Milos Roberto, Rosi Ivana Maria, Rancati Stefania. Gli infermieri italiani richiamati alle armi nella seconda guerra mondiale: l’epistolario degli anni di prigionia. Professioni infermieristiche 2016;69(4):237–243. 
Added by: Tania Diottasi (15/09/2019 18:09:23)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: RosaMaria2016
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Categorie: Gruppi occupazionali, Storia
Sottocategorie: Infermieri, Storia dell'infermieristica
Autori: Milos, Rancati, Rosa Maria, Rosi
Collezione: Professioni infermieristiche
Visualizzazioni: 1/912
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Indice di Popolarità: 7%
Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall'articolo).

Scopo: il presente lavoro ha lo scopo di diffondere la corrispondenza inerente la prigionia di infermieri italiani richiamati alle armi durante la seconda guerra mondiale. Si è voluto conoscere se la professione ne avesse influenzato le condizioni e la liberazione.

Metodo: sono stati analizzati 88 fascicoli personali d’infermieri civili in servizio nell’ Ospedale Maggiore di Milano e inviati al fronte nel periodo compreso tra il 1940 e il 1945. I documenti sono stati reperiti nell’archivio storico dell’ospedale milanese dal dicembre 2011 al gennaio 2013. Per l’analisi delle fonti è stato applicato il metodo di ricerca storica secondo Chabod (2012) e per ogni infermiere recluso si è selezionata la presentazione di una lettera olografa originale.

Risultati: si è scoperta la corrispondenza inviata alla famiglia di 4 prigionieri. Dalla trama emerge, oltre all’amore per la Patria e la libertà, il tentativo di rassicurare i propri cari. Si sono inoltre ritrovate istanze inviate dall’amministrazione ospedaliera all’esercito germanico per richiederne il rilascio. A seguito di una di queste, un infermiere è stato liberato.

Conclusioni: il presente contributo delinea come l’essere infermieri di un Ospedale negli anni della seconda guerra mondiale avesse influito sulle condizioni di internamento. Molto vi è ancora da ricercare per restituire la memoria dell’apporto determinato dalla professione in un periodo drammatico della storia del nostro paese.