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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Sara Giorgi, Bonfadini Sara, Rossini Silvia. La persona dentro il paziente: una ricerca qualitativa sulla dignità delle persone assistite in ospedale. Professioni infermieristiche 2016;69(4):205–213. 
Added by: Tania Diottasi (15/09/2019 17:44:33)   Last edited by: Tania Diottasi (15/09/2019 17:46:25)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Sara2016
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Categorie: Etica
Sottocategorie: Dignità, Rapporto infermiere-paziente
Autori: Bonfadini, Rossini, Sara
Collezione: Professioni infermieristiche
Visualizzazioni: 1/889
Indice di Visite: 28%
Indice di Popolarità: 7%
Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall'articolo).

Scopo: la dignità della persona assistita e il rispetto per quest’ultima sono aspetti imprescindibili della professione infermieristica. Sviluppare un sapere esperto è possibile qualora il professionista sanitario interpreti il proprio ruolo come soggetto coinvolto in maniera empatica. Lo scopo di questo studio è capire cosa influenzi la dignità degli assistiti attraverso i loro vissuti al fine di comprendere come offrire assistenza umanizzante.

Metodo: l’indagine è stata condotta nell’ospedale di Valcamonica, su un campione di 20 soggetti, qui ricoverati nell’agosto 2015, corrispondenti a predefiniti criteri d’inclusione. Come strumento è stata utilizzata un’intervista semistrutturata attraverso domande funzionali al quesito di ricerca.

Risultati: la dignità è considerata una caratteristica intrinseca in ogni essere umano. La maggior parte degli intervistati percepisce la dignità come mantenuta, durante il ricovero ospedaliero. I fattori che possono influenzarla sono riassumibili in tre categorie: fattori legati al comportamento del personale sanitario, all’ambiente ospedaliero ed alle condizioni dell’assistito.

Conclusioni: la dignità è un concetto ad oggi astratto e nebuloso; ciò nonostante è qualcosa di cui ogni essere umano ha consapevolezza e sa quanto sia importante salvaguardarla. L’ambiente ospedaliero di per sé alienante e le condizioni di fragilità e dipendenza che spesso accompagnano la malattia possono ledere la dignità. Un comportamento corretto e disponibile da parte di chi assiste è ciò che più aiuta a mantenerla; l’approccio clinico che tiene conto solo della malattia e non dell’individualità della persona è inadeguato per ogni tipologia di assistito.