Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Noia Giuseppe. Il dibattito in Bioetica Il senso della Vita nella “Terminalità”. Curare e “prendersi cura” delle fragilità prenatali. Medicina e morale 2019;68(1):83–85.
Added by: Assunta Musto (26/06/2019 09:07:13) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Noia2019 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica Sottocategorie: Aborto, Teorie etiche Keywords: Aborto terapeutico, Accompagnamento alla morte Autori: Noia Collezione: Medicina e morale |
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Allegati |
Abstract |
L’articolo tratta del dilemma etico che riflette se è giusto considerare un feto terminale come una vita che inizia, considerare come tutte le malformazioni possibili che un feto può presentare e che non lo rendono compatibile con la vita extra uterina possa impedire di considerare che un bambino non ancora nato non sia comunque un figlio. La coppia che è costretta ad accompagnare un bambino incompatibile con la vita extrauterina porta con sé sofferenza e dolore che necessita di sostegno medico, psicologico, affettivo e spirituale, sul piano umano e psicologico, la coppia che segue la decisione di porre fine alla vita di un figlio “fragile” ha la piena consapevolezza che non si elimina la sofferenza, eliminando il sofferente. (a cura di Assunta Musto).
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