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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Retta Sarah, Vola Letizia Maria. La terapia con cannabinoidi nella sclerosi multipla: le risposte soggettive. NEU 2017;36(4):12–21. 
Added by: Laura Scozzo (25/06/2019 13:23:19)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Retta2017
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Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica
Sottocategorie: Dolore, Infermieristica in neurologia, Movimento, Somministrazione terapia
Keywords: Disabilità, Dolore cronico, Gestione del dolore
Autori: Retta, Vola
Collezione: NEU
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Allegati    
Abstract     

(Trascritto dall’articolo). Introduzione: nel mondo si contano circa 2,5- 3 milioni di persone affette da sclerosi multipla (SM), circa 75.000 in Italia. La spasticità è un problema rilevante per la persona, la rigidità muscolare e il deficit di forza limitano i movimenti degli arti. La spasticità può essere associata a contrazioni involontarie, spesso dolorose, e determina limitazioni della funzionalità motoria. I trattamenti variano dalla terapia farmacologica alla fisioterapia, le terapie farmacologiche spesso non raggiungono un adeguato controllo del sintomo, causano effetti collaterali e non soddisfano pienamente il paziente. Obiettivi: individuare nella letteratura le indicazioni e i possibili effetti collaterali del cannabinoide Sativex nei pazienti affetti da SM (sclerosi multipla). Analizzare i benefici e gli effetti collaterali in un campione di pazienti che assumono Sativex, afferenti al CRESM Centro di riferimento regionale dell’Azienda ospedaliera universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano (TO).Materiali e metodi: le ricerche bibliografiche sulle banche dati biomediche hanno consentito la consultazione delle linee guida scientifiche e delle revisioni effettuate. I pazienti a cui è stato proposto il trattamento con Sativex sono stati monitorati attraverso una scheda di rilevazione dei dati e controlli periodici con l’infermiere di riferimento e con il neurologo. Risultati e discussione: il CRESM ha iniziato a prescrivere il Sativex nel dicembre 2013, nel mese di maggio 2016 risultavano 143 pazienti in terapia con Sativex (83 donne pari al 58% e 60 uomini pari al 42%). L’età media delle donne è di 55,8 anni (minimo 34, massima 77); quella degli uomini 54,4 anni (minimo 35, massimo77). Sul totale di 143 persone, 110 pazienti (76,9%) sono stati valutati dopo 4 settimane e hanno mostrando un miglioramento dei valori della scala Numerical rating scale (NRS). La valutazione basale, prima della terapia, è di 7,7 alla NRS negli uomini e di 7,8 nelle donne; dopo 4 settimane si verifica negli uomini un valore di 5,34 e nelle donne un valore di 5,25 con un miglioramento osservato del 30,6% e del 32,6%  rispetto al basale, dato lievemente superiore a quello degli studi clinici e post marketing. I pazienti che hanno continuato la terapia sono arrivati nel 42,3% dei casi alla seconda rivalutazione (n=62) e soltanto il 16,7% (n= 24) sono arrivati alla terza valutazione confermando i risultati di efficacia. Conclusioni: analizzando i dati dei 143 pazienti in terapia con il Sativex, si può affermare che la terapia ha migliorato la spasticità attraverso la somministrazione di una media di 6,8 puff quotidiani. Nel campione esaminato il 34,9% dei pazienti (n=50) ha abbandonato lo studio segnalando come motivo principale del drop out l‘inefficacia soggettiva. Il modello organizzativo della struttura CRESM si caratterizza per la presa in carico globale degli assistiti e consente di personalizzare la proposta terapeutica.


Added by: Laura Scozzo  Last edited by: Laura Scozzo