Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Galucci Ilaria, Camicioli Ivo, Falcioni Alessandra. La fatigue in area oncoematologica. Infermiere Oggi 2019;39(1):50–54.
Added by: Simone Ciucciarelli (14/05/2019 23:14:13) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Galucci2019 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Igiene, Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Infermieristica in ematologia, Infermieristica in oncologia, Rapporto infermiere-paziente, Segni Keywords: Astenia, Educazione sanitaria, Neoplasia, Terapia antiblastica Autori: Camicioli, Falcioni, Galucci Collezione: Infermiere Oggi |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Il presente lavoro propone la valutazione della presenza di fatigue nei pazienti oncoematologici sottoposti a trattamenti antitumorali per indagare come questo sintomo influisca sulla loro qualità di vita. Il National Comprehensive Cancer descrive la fatigue correlata al cancro come: 'una sensazione soggettiva persistente di stanchezza fisica, emotiva e/o cognitiva e di esaurimento, relativo al cancro o ai trattamenti, che non è proporzionale all'attività fisica recente e interferisce con la normale attività quotidiana del paziente'. E' stata condotta un'indagine conoscitiva somministrando il questionario Brief Fatigue Inventory-Italian (BFI-I). Lo studio è stato rivolto ad un campione costituito da 80 pazienti affetti da patologie oncoematologiche e è emerso che la fatigue è presente nel paziente nelle ultime 24 ore, in tempo presente 'ora', con un livello d'intensità moderata. Nelle sei dimensioni elaborate, emerge che la fatigue influisce nella qualità di vita del paziente nelle ultime 24 ore, in tempo presente 'ora', con valori uguali e/o simili in ogni domanda esaminata e, quindi, risulta essere una stanchezza costante e coerente in tutte le dimensioni. Essa grava su tutte le dimensioni della persona, coinvolgendola interamente e compromettendone la qualità di vita, in particolar modo con una percentuale significativa del 54% nella dimensione dell'attività generale nelle ultime 24 ore sul campione totale dei pazienti intervistati. I risultati ottenuti dallo studio sono in accordo con quelli della letteratura scientifica. Identificare e valutare la fatigue, da parte dell'infermiere, riveste un ruolo di fondamentale importanza, istaurando così una relazione con il paziente. La fatigue dovrebbe essere valutata periodicamente, così come andrebbero identificati tutti i fattori di rischio e trattarli adeguatamente per ridurne l'impatto e migliorare la qualità di vita del paziente. Added by: Edvige Fanfera Last edited by: Simone Ciucciarelli |