Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Fabi Alessandra. L’opinione dell’Esperto: il trattamento della neoplasia mammaria avanzata HER2-positiva: evidenze di efficacia e tollerabilità di T-DM1 dopo doppio blocco anti-HER2 in pratica clinica. Mondo sanitario 2018;25(8):23–25.
Added by: Barbara Di Donato (29/03/2019 12:03:49) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Fabi2018 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica specialistica Sottocategorie: Infermieristica in oncologia Autori: Fabi Collezione: Mondo sanitario |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo) La conoscenza delle caratteristiche biologiche e molecolari del tumore della mammella ha avuto negli ultimissimi anni un importante impatto sullo sviluppo di nuovi agenti molecolari target target, e sul loro utilizzo nella pratica clinica. Il sottotipo biologico di tumore mammario che più ha beneficiato di tali innovazioni è quello che esprime il recettore per HER2, che già circa 15 anni fa è stato protagonista di una epocale trasformazione grazie all’utilizzo dell’anticorpo monoclonale anti-HER2 trastuzumab, nel tumore sia in fase avanzata sia in fase precoce. Ed è tuttora il tumore HER2-positivo ad essere quello più studiato e con più molecole target recentemente sviluppate per la neoplasia mammaria. Infatti oggi, giorno dopo giorno, ci avviciniamo a conoscenze più profonde attraverso la “gene signature” con cui, nell’ambito dello stesso sottotipo biologico, si identificano ulteriori caratteristiche genomiche. Ciò comporta, nella pratica clinica, una maggiore conoscenza da parte del clinico della biologia del tumore e contestualmente la collocazione più adeguata ed efficace delle molecole target nell’ambito di una sequenza di cura, soprattutto in fase avanzata. Tra le molecole target anti-HER2 emerge il T-DM1, un anticorpo-farmaco coniugato diretto contro il recettore HER2. Il T-DM1 rappresenta la sintesi farmacologica di due diverse strategie antitumorali: lo sfruttamento dell’elevata citotossicità di DM1 (emtansina) unita alla selettività dell’anticorpo monoclonale trastuzumab, da cui ne deriva un’azione limitata verso le cellule sane con conseguente contenimento degli effetti collaterali. In presenza di dati scientifici su T-DM1 circoscritti allo studio registrativo EMILIA e ad altri due successivi studi di fase III (TH3RESA e KAMILLA), emerge la necessità di diffondere evidenze legate all’utilizzo di questo farmaco nella reale pratica clinica in pazienti pretrattate in prima linea con pertuzumab più trastuzumab più taxano. Le esperienze cliniche italiane costituiscono uno strumento fondamentale di approfondimento scientifico per quegli oncologi che necessitano di ulteriori informazioni legate al farmaco. Questa raccolta di casi clinici si prefigge lo scopo di approfondire la conoscenza del miglior algoritmico terapeutico per le pazienti con tumore della mammella in fase avanzata, e identificare il percorso che porta ogni singolo caso alla specifica scelta del trattamento. |