Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Giossi Federica, Giuliani Cristina, Locatelli Maicol, Formigoni Chiara, Citterio Stefano. La prevenzione dell’ipotermia intraoperatoria: due metodi a confronto. Uno studio osservazionale. Scenario 2016;33(4):28–33.
Added by: Daniela Forte (17/03/2019 15:46:48) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Giossi2016 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Infermieristica in chirurgia, Infermieristica intraoperatoria, Omeostasi, Tecnologie biomediche Keywords: Temperatura corporea Autori: Citterio, Formigoni, Giossi, Giuliani, Locatelli Collezione: Scenario |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Introduzione: lo scopo dello studio è il confronto tra due differenti presidi per la prevenzione dell’ipotermia intraoperatoria. I device analizzati sono il Forced-air warming e la coperta termo attiva (Easy Warm®). Obiettivo: valutazione dei due presidi per la prevenzione dell’ipotermia intraoperatoria. Nello studio è stato poi definito un secondo obiettivo legato alla correlazione tra posizione del paziente ed andamento della temperatura corporea. Materiali e metodi: la raccolta dati è stata pianificata nell’ottica di confrontare due strumenti per il riscaldamento: lo studio osservazionale è iniziato nel Febbraio 2014 e si è concluso nel Febbraio 2015. I pazienti inclusi sono stati reclutati randomizzandoli in due gruppi formato da 71 pazienti adulti, sottoposti a interventi di chirurgia addominale o toracica dopo anestesia generale (in totale 99 in posizione supina e 43 in posizione ginecologica). Risultati: la temperatura corporea media dei pazienti all’inizio era di 36 gradi Celsius: la temperatura media registrata nei pazienti del gruppo riscaldato con il Forced-air warming decresce con il passare del tempo; nel gruppo riscaldato con la coperta termo attiva (Easy Warm®) dopo tre ore la temperatura rilevata è ancora di 36 gradi Celsius. Nel gruppo di controllo la temperatura continua a diminuire anche dopo la fine dell’intervento, mentre nel gruppo sperimentale si registra una stabilità e, dopo un’ora dall’induzione dell’anestesia, vi è un incremento dei valori analizzati. Dopo cinque ore dall’induzione la temperatura corporea media registrata è simile a quella iniziale ed è più alta rispetto a quella del gruppo di controllo di 1,5 gradi Celsius. Conclusioni: la raccolta dati mostra che la coperta termoattiva (Easy Warm®) è in grado di mantenere una temperatura corporea costante durante il periodo intraoperatorio. In particolare, dall’analisi dei dati emerge una differenza significativa: la coperta termoattiva (Easy Warm®) mantiene la temperatura corporea costante indipendentemente dalla durata dell’intervento e dalla posizione assunta dal paziente mentre il Forced-air warming ha un’efficacia inversamente proporzionale alla durata dell’intervento e diminuisce nei pazienti in posizione ginecologica. |