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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Dellafiore Federica, Vellone Ercole. Mutualità e Scompenso Cardiaco: studio pilota descrittivo in una coorte di pazienti italiani. Italian Journal of Nursing 2018;21(28):21–27. 
Added by: Antonina Ingrassia (12/03/2019 17:07:48)   Last edited by: Claudia Onofri (06/04/2021 14:49:40)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Dellafiore2018
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Categorie: Gruppi occupazionali, Infermieristica specialistica
Sottocategorie: Caregiver, Infermieristica in cardiologia
Autori: Dellafiore, Vellone
Collezione: Italian Journal of Nursing
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Indice di Popolarità: 7.25%
Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall’articolo).
Introduzione. La mutualità, intesa come sentimento di intimità e relazione positiva tra caregiver e carereceiver, sta acquistando un interesse crescente nel panorama della ricerca internazionale, soprattutto alla luce di recenti evidenze che rilevano il suo impatto sugli outcomes clinici dei pazienti e dei caregivers. Tuttavia, nella letteratura esistono ancora aree poco esplorate, soprattutto nel panorama italiano all’interno della popolazione di pazienti affetti da Scompenso cardiaco (SC). Pertanto, l’obiettivo primario di questo studio è: (a) descrivere i livelli di mutualità dei pazienti italiani affetti da SC e (b) evidenziarne le relazioni fra le variabili socio-demografiche. Materiali e metodi. Il disegno dello studio è osservazionale, trasversale, monocentrico. I pazienti con SC sono stati arruolati con campionamento di convenienza presso un ospedale cardiologico del Nord Italia, fra gennaio e settembre 2018. La raccolta dati è stata effettuata tramite somministrazione di un questionario socio-demografico e clinico, i.e., età, genere, FE (Frazione di eiezione), BMI (Body mass index) , classe NYHA (New York heart association), eziologia e comorbilità, e la Mutuality Scale (MS), al fine di misurare il livello di mutualità vissuto con il caregiver. Risultati. Lo studio ha preso in considerazione un campione di 102 pazienti, di nazionalità italiana e principalmente di genere maschile (62,7%), e con età ischemica (40%), la classe NHYA più rappresentata è la classe II (61,8%), e il 43,2% del campione presenta FE conservata. Inoltre, il campione presenta BMI medio di 27,11+ o- 4,81, con 7 anni di malattia (+ o - 7,75). Dai risultati della MS è emerso che i pazienti presentavano buoni livelli di mutualità, soprattutto riguardo alle dimensioni di amore e affetto e reciprocità. Infine, sono emerse relazioni significative fra alcune dimensione della mutualità e il genere, lo stato civile e l’assunzione di alcol. Conclusioni. Studi futuri finalizzati allo studio di questa variabile anche nella popolazione italiana potrebbero essere di supporto a sviluppare programmi mirati a migliorare gli outcomes clinici dei pazienti affetti da SC, e dei loro caregivers.