Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Piccolo Rossella, Bove Davide. Efficacia del metodo narrativo sui processi di resilienza e di recupero dell’identità personale nell’assistenza infermieristica al paziente politraumatizzato. Scenario 2016;33(3):34–39.
Added by: Daniela Forte (03/03/2019 18:16:10) Last edited by: Daniela Forte (03/03/2019 18:16:45) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Piccolo2016 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Infermieristica specialistica, Metodologia dell'assistenza infermieristica, Metodologia della ricerca Sottocategorie: Infermieristica in area critica, Rapporto infermiere-paziente, Relazione di aiuto, Strumenti di rilevazione dati Keywords: Politraumi, Stress post traumatico, Terapia intensiva Autori: Bove, Piccolo Collezione: Scenario |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Introduzione: la persona politraumatizzata vive una condizione di estrema fragilità, caratterizzata da elevato stress ed intensa tensione emotiva correlati al trauma subito, che determina conseguenze psicologiche che possono condurre alla perdita dell’identità personale e alla riduzione del grado di resilienza. La resilienza è un processo che può essere incoraggiato per mezzo della narrazione autobiografica, che consente di rielaborare gli eventi della propria vita sotto forma di racconto, facilitando il recupero delle proprie sicurezze e della capacità di fronteggiamento del trauma. Raccontare di sé aiuta a “scavarsi dentro” e a riconoscere ed accettare le esperienze di vita e le proprie emozioni, permettendo di rafforzare, o di acquisire, la capacità di reagire alle conseguenze del trauma. Materiali e metodi: l’obiettivo dello studio è valutare l’efficacia della narrazione sui processi di resilienza e di recupero dell’identità personale nella persona traumatizzata. Sono state reclutate nove persone ricoverate in area critica, alle quali sono state sottoposte la Scala della Resilienza, un’intervista semi-strutturata ed il diario narrativo.Risultati: otto persone hanno migliorato il grado di resilienza; in particolare, il grado di resilienza, misurato con una scala da 14 a 98 punti, è risultato, in media, di 66 punti alla prima osservazione, di 77 punti alla seconda osservazione, dopo il racconto autobiografico, e di 89 punti alla terza osservazione, dopo la scrittura del diario narrativo. Dai vissuti dei pazienti sono emersi temi come la paura di far fronte all’evento traumatico e di non riuscire a fare ritorno alla vita quotidiana, o di morire. Gli interventi infermieristici basati sulla narrazione hanno facilitato la trasformazione di tali paure nel desiderio di autodeterminazione e in sentimenti di speranza. Discussione e conclusioni: narrare la propria esperienza di trauma ha innescato una profonda riflessione sui propri punti di forza e di debolezza, ma soprattutto sull’accettazione delle proprie difficoltà ed ha spronato la ricerca di nuove motivazioni che hanno potenziato il grado di resilienza, incidendo positivamente sul livello di benessere. |