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Leone S. L’induzione dell’anestesia in pediatria: analisi dello stress del paziente. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2018;30(3):9–22.
Added by: Sandro Filardi (12/02/2019 11:14:42) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Leone2018 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Emozioni e sentimenti, Infermieristica intraoperatoria Keywords: Pediatria Autori: Leone Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo).
Introduzione: L’anestesia e la sedazione profonda in ambito pediatrico sono necessarie sia per interventi chirurgici che per procedure invasive, come per esempio la gastroscopia. I pochi minuti che precedono la perdita di coscienza del paziente, sappiamo essere fondamentali sia per un risveglio tranquillo che per un decorso ottimale, sia nell’immediato post-operatorio che a lungo termine: talvolta non è così. Infatti in ambito pediatrico dall’analisi della letteratura è emerso che ansia e stress durante la manovra d’induzione dell’anestesia sono presenti in oltre il 75% dei pazienti. Nonostante lo stress peri-operatorio sia fisiologico, è presente in un numero molto alto. Come fare per limitarlo? Vi è una modalità ottimale di induzione? I genitori, poi, possono essere un valido aiuto per il benessere dei pazienti? Materiali e metodi: L’articolo presenta una revisione della letteratura sull’argomento, condotta analizzando ventidue articoli Europei e Italiani, prevalentemente RCT. Risultati: Individuare il problema è il primo passo per la sua risoluzione nel processo infermieristico: in letteratura sono stati analizzati metodi oggettivi e soggettivi per la rilevazione dello stress e ansia in questo particolare momento. Sono state dunque vagliate e valutate positivamente le scale di valutazione MYPAS e CAPS, anche a confronto con il serf report del bambino e del genitore. Paragonando poi le due modalità di induzione, intravenosa e inalatoria è emerso che hanno pro e contro equivalenti e impattano in modo simile, per motivi diversi, sul bambino. La scelta, dove possibile, deve dunque valutare gli svantaggi di ciascuna modalità. Infine per quanto riguarda la presenza dei genitori in sala operatoria durante l’induzione dell’anestesia, diversamente da quanto mi aspettassi è risultata essere poco efficace nella riduzione dello stress del bambino, se non talvolta dannosa sia per il paziente che per il genitore stesso.
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