Sciotti Rita, Galzerano Antonio, Gili Alessio, Rampacci Roberta, Mosca Stefano. L’infermiere e il PICC Team: uno studio retrospettivo. Scenario 2018;35(2):34–37.
Added by: Daniela Forte (10/02/2019 18:32:53)
Last edited by: Daniela Forte (19/06/2021 15:26:35)
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Abstract
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(Trascritto dall’articolo). Introduzione: ll PICC è un dispositivo che consente l’accesso vascolare centrale. Si è affermato nell’ultimo ventennio e la sua diffusione è stata possibile grazie alla praticità d’impianto e gestione, costo efficacia e formazione di PICC Team che ha reso protagonista l’infermiere. Con questo lavoro viene analizzato il primo anno di lavoro del PICC Team presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia e valutata l’efficacia e l’efficienza per confermare le nuove competenze dell’infermiere specializzato. Materiali e metodi:Lo studio condotto è retrospettivo su un campione di 307 dispositivi impiattati dal PICC Team in sezione angiografica dal marzo 2016 al marzo 2017 per i quali non sono stati applicati criteri di esclusione. E’ stato studiato inoltre il decorso clinico dei dispositivi mediante accesso alla documentazione clinica di ogni paziente. I dati sono stati elaborati con Software Stata14. Risultati:I’11,01% degli impianti è andato incontro a riposizionamento per le complicanze verificatesi durante la degenza; queste comprendono sanguinamenti 1,45%, infezioni 2,03%, malfunzionamenti 5,51%. Non abbiamo ottenuto risultati significativi per genere, età, lumi del catetere, reparti di provenienza e infusioni come chemioterapia, antibiotici e terapia endovenosa, ad eccezione per la nutrizione parenterale per la quale si è ottenuto un un indice di p= 0,043 con correlazione tra questa infusione e complicanze. Discussione:È possibile migliorare ulteriormente questi risultati non sottovalutando l'importanza del lavaggio tra le infusioni di farmaci per evitare precipitazioni e occlusioni del lume, e riservare un lume per nutrizione parenterale. Si dimostra necessario lavorare sul timing iniziale del paziente che si propone all'impianto: spesso non si è rivelato idoneo per compromissioni dell'arto di interesse; questo obiettivo è fronteggiabile conferendo a chi impianta il dispositivo un ruolo decisivo nella scelta finale del paziente e che questo si realizzi in un ambiente monitorizzato.Conclusioni: si dimostra un tasso di successo degli impianti significativo per poter confermare le nuove competenze dell'infermiere con la speranza che questo dispositivo diventi una pratica comune per il professionista.
Added by: Sandro Filardi Last edited by: Daniela Forte
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