Di Loreto Felisia, Rancati Stefania, Milos Roberto, Rosi Ivana Maria. Le ripercussioni sulla vita dell’infermiere nel prendersi cura delle vittime di violenza: una revisione della letteratura. Scenario 2018;35(2):13–21.
Added by: Daniela Forte (03/02/2019 21:43:45)
Last edited by: Daniela Forte (19/06/2021 15:18:32)
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Abstract
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(Trascritto dall’articolo). Introduzione: A causa del ruolo fondamentale nella gestione delle vittime di violenza, alcuni infermieri sono ripetutamente a contatto con i traumi delle persone che assistono, devono ascoltare i loro racconti, curarne le ferite e alleviarne le sofferenze, in particolar modo chi lavora nell’ambito dell’emergenza. Questi infermieri sono sottoposti a numerosi fattori di stress, accumulano il dolore che emerge dai racconti delle vittime e che deriva dal prestargli soccorso. Ciò li rende più vulnerabili e li pone in una condizione di rischio per l’instaurarsi di condizioni negative, che si possono ripercuotere sia sulla loro vita professionale sia sulla vita privata e relazionale. Scopo:Comprendere qual’ è l'impatto del prendersi cura di persone vittime di violenza sulla vita privata e professionale dell'infermiere, identificando quali siano le possibili strategie per la prevenzione del problema. Materiali e metodi: è stata condotta una revisione narrativa della letteratura attraverso le banche dati PubMed, Cinhal PsycINFO ed ILISI. Sono stati selezionati studi condotti negli ultimi 10 anni il cui campione fossero infermieri con esperienza di assistenza a vittime di violenza.Risultati: sono stati inclusi nella revisione complessivamente 21 articoli, dalla cui analisi sono emersi tre temi principali:gli effetti sulla vita personale delle infermiere, le conseguenze sulla vita professionale e le strategie protettive per gli infermieri. L'assistere vittime di violenza influenza negativamente la qualità della vita personale e familiare dell'infermiere; influenza indirettamente la cura prestata agli assistiti, attraverso un eccessivo coinvolgimento o distacco nei confronti della vittima, allo scopo di difendersi dall’ impatto della violenza. Tra le azioni protettive, oltre a quelle personali, si distinguono la formazione continua sull'argomento e la creazione di ambienti di lavoro sereni e sicuri. Conclusioni:l'infermiere dovrebbe essere preparato e maggiormente formato per gestire sia i casi di violenza, sia le possibili ripercussioni sulla sua persona e sulle cure che vengono da lui erogate. Fondamentali però per la prevenzione, sono la messa in atto di strategie organizzative che prevedano lo sviluppo di un clima di rispetto e di sicurezza all'interno del luogo di lavoro.
Added by: Sandro Filardi Last edited by: Daniela Forte
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