Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Balistreri Maurizio. Perché mangiare non è un atto innocente: considerazioni su etica e cibo. NEU 2015;34(3):17–23.
Added by: Assunta Musto (03/01/2019 12:53:40) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Balistreri2015 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Infermieristica clinica Sottocategorie: Alimentazione, Bioetica Autori: Balistreri Collezione: NEU |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Ogni giorno siamo chiamati a scelte morali difficili e importanti per la nostra vita. Dobbiamo, però, imparare ad essere responsabili anche nell’ambito delle scelte alimentari. Quello che mettiamo a tavola è la tappa finale di un processo che riguarda i diritti degli animali, gli interessi dei produttori alimentari e di alcuni paesi, e l’ambiente. Avere la capacità di interrogarsi su ciò che andrebbe e non andrebbe mangiato è il segno che ci preoccupiamo per le conseguenze delle nostre abitudini alimentari. Un consumatore responsabile dovrebbe innanzi tutto valutare se gli alimenti che acquista sono stati ottenuto infliggendo sofferenza agli altri esseri senzienti. Anche se, poi, il consumo dei prodotti vegetali appare moralmente accettabile, una persona moralmente scrupolosa dovrebbe, comunque, anche prestare attenzione alle conseguenze che le proprie abitudini hanno sugli ecosistemi e sulla natura. Quello che facciamo alla natura potrebbe infatti danneggiare altre persone. Infine, è doveroso prestare attenzione a se la produzione degli alimenti avviene nel rispetto della dignità e dei diritti delle persone e garantendo loro un salario veramente equo.
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