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Porcu O, Ortu R. Lo strumentario chirurgico è un “Dispositivo Medico”. Trattamento, manutenzione e cura. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2015;27(3):219–224.
Added by: Sandro Filardi (11/12/2018 20:56:58) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Porcu2015 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Infermieristica intraoperatoria, Responsabilità Autori: Ortu, Porcu Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria |
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Allegati |
Abstract |
Gli autori in questo articolo ci parlano di strumentario chirurgico e come questo essendo un dispositivo medico è regolamentato dalla Direttiva CEE 93/42 sui dispositivi medici (abbreviata in Direttiva Dispositivi Medici-DDM 93/42). Questa direttiva è stata recepita in Italia nel febbraio del 1997 con il Decreto Legislativo 24 febbraio 1997, n.46. Per dispositivo medico s’intende qualunque strumento, apparecchio, impianto, software, sostanza o altro prodotto, utilizzato da solo o in combinazione, compreso il software destinato dal fabbricante, ad essere impiegato specificamente con finalità diagnostiche o terapeutiche. Poi nello specifico l’allegato IX definisce lo strumento chirurgico come un dispositivo invasivo di tipo chirurgico che penetra attraverso la superficie corporea mediante o nel contesto di un intervento chirurgico. Secondo la direttiva i dispositivi chirurgici vengono classificati in: non critici (a contatto con cute integra), dispositivi medici semicritici (gruppi A e B, entrano in contatto con mucose o cute con alterazioni patologiche). Infine i dispositivi medici critici gruppi A-B-C che comprendono l’utilizzo di sangue e dispositivi medici sterili che penetrano nella cute o nella mucosa e che entrano in contatto con sangue, tessuti interni o organi. Trattamento dello strumentario nuovo: L’autore riserva una parte dell’articolo per come si deve eseguire il trattamento e la manutenzione dello strumentario nuovo soprattutto per quelle realtà che non hanno una “centrale di sterilizzazione”. Lo strumentario chirurgico nuovo una volta esposto all’aria (per consentire il processo di passivazione) e conservato in un luogo asciutto, lontano da prodotti chimici e/o polvere al primo utilizzo deve essere sottoposto a un ciclo completo di decontaminazione e lavaggio. Requisiti di uno strumento: Uno strumentario deve avere vari requisiti come la qualità, la funzionalità e la resistenza. A favorire la manutenzione sono utili apposite sostanze di lubrificazione sugli snodi, alle estremità, nelle filettature e sulle superfici di scorrimento degli strumenti, dopo un accurato trattamento di pulizia e disinfezione. Per verificare periodicamente la qualità dello strumento è necessario eseguire dei test funzionali atti a verificare la qualità e decidere se eliminare lo strumento o inviarlo alla riparazione. In sala operatoria lo strumentario per gli interventi è posto all’interno di container, che consentono di disporre quanto è utile per l’intervento chirurgico da effettuare. Lo strumentista ha l’obbligo di verificare insieme all’infermiere di sala operatoria o l’Operatore Socio Sanitario, l’integrità del sigillo posto sulla chiusura e il controllo dell’indicatore di sterilità. La documentazione utilizzata della conta deve essere allegata alla cartella clinica dell’utente. Conclusioni: L’infermiere e lo strumentista hanno un ruolo fondamentale nel garantire la qualità dello strumentario, la sterilità e la prevenzione della ritenzione di questi durante l’intervento chirurgico.
(A cura di Sandro Filardi). |