Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Nettuno Alberto. Oltre la dignità bioetica, identità e riconoscimento reciproco. NEU 2017;36(2):4–8.
Added by: Laura Scozzo (10/12/2018 09:52:33) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Nettuno2017 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Metodologia dell'assistenza infermieristica Sottocategorie: Bioetica, Dignità, Rapporto operatori sanitari-paziente, Relazione di aiuto Keywords: Dignità Autori: Nettuno Collezione: NEU |
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Allegati |
Abstract |
In questo articolo l’autore ha cercato di dimostrare come il concetto di “dignità della persona umana” non possa essere utilizzato come chiave di lettura della relazione tra operatore sanitario e paziente. La prospettiva proposta dall’autore sostiene che questa relazione dovrebbe essere inquadrata all’interno dello spazio sociale del “riconoscimento reciproco” dove l’atto del riconoscere avrà come oggetto sia la dimensione corporea dell’altro (Esposito) sia la dimensione sociale dei suoi Sé elaborata da Goffman, e cioè la sua “identità totale”. I valori che sono alla base della relazione operatore sanitario-paziente devono essere fondati sull’apertura alla “moltitudine”. L’autore, citando Caterina Botti, sostiene che questo si realizza attraverso “uno sforzo su di se per non agire in base a pregiudizi” o perlomeno non rafforzandoli, il che comporta la continua messa in discussione di sé e la propensione all’ “esporsi”. Ma quando il paziente viene ospedalizzato l’aspetto istituzionale domina la dimensione psichica e socializzata dell’individuo. Il ricovero determina nella persona uno stravolgimento della percezione della propria corporeità. L’autore, citando Berkeley, sostiene che le istituzioni totalizzanti (come l’ospedale) determinano la rottura delle barriere che separano normalmente le sfere della vita del “fuori” e del “dentro”. Secondo Goffman il passaggio da una dimensione all’altra è un “fatto sociale” che avrà forti ripercussioni sulle relazioni sociali che si instaureranno tra i soggetti coinvolti (sanitari, pazienti, familiari). L’autore sostiene che proprio nell’ambito di questa esperienza, il processo di “riconoscimento reciproco” diviene un valore da perseguire con determinazione ed urgenza. (A cura di Laura Scozzo). |