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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Di Stefano Francesca, Rossi Paolo Giorgi, Carozzi Francesca, Ronco Guglielmo, Cacciani Laura, Vecchi Simona, et al. L’implementazione del DNA-HPV come test primario nei programmi italiani di screening del cervicocarcinoma. Risultati del Progetto MIDDIR. Epidemiologia & Prevenzione 2017;41(2):116–124. 
Added by: Mauro Iossa (08/12/2018 21:19:30)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: DiStefano2017
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Categorie: General
Autori: Cacciani, Carozzi, Di Stefano, Naldoni, Ronco, Rossi, Segnan, Vecchi
Collezione: Epidemiologia & Prevenzione
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Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall’articolo)

RIASSUNTO

OBIETTIVI: ottenere dati sul funzionamento dei percorsi di riconversione al test HPV nei programmi di screening del cervicocarcinoma e armonizzare l’introduzione del test HPV primario nei protocolli per lo screening in Italia.

DISEGNO: revisione sistematica della letteratura. Survey tramite questionario. Discussione tra esperti.

SETTING E PARTECIPANTI : responsabili dei programmi di screening delle Regioni italiane.

PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: descrizione della programmazione della transizione; previsione dei volumi di attività; analisi dei modelli di centralizzazione; analisi dei costi cessanti e sorgenti; descrizione delle attività di training e comunicazione.

RISULTATI : hanno risposto alla survey 9 programmi di screening. La maggior parte ha pianificato una fase di transizione di alcuni anni per consentire una riprogrammazione dei volumi di attività nel passaggio dall’intervallo di screening triennale a quello quinquennale. Per selezionare le donne che passeranno per prime al test HPV, 7 programmi faranno riferimento all’età, partendo dalle più anziane. Il prelievo unico in fase liquida per HPV e Pap test risulta la scelta di gran lunga preferita, rispetto al doppio prelievo differenziato per i due test. La lettura del test HPV “nasce” già centralizzata, ma ovunque e stato programmato o e già in atto un processo di centralizzazione anche per la citologia.

CONCLUSIONE: e necessaria una fase di transizione per mantenere costante il carico di lavoro. Sono evidenti i vantaggi della centralizzazione della lettura dei test sia per l’HPV sia per la citologia. Il tariffario dovrebbe tenere conto del percorso più che delle singole prestazioni. Le modalità di dismissione e riorganizzazione dei servizi dipendono dalle caratteristiche delle singole realtà, ma possono essere ricondotte ad alcune tipologie generali di intervento.

(A cura di Mauro Iossa).


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