Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Casarano S. Il diabete e l’ipotermia come fattori di rischio chirurgico infettivo. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2015;27(2):116–121.
Added by: Sandro Filardi (02/12/2018 17:56:50) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Casarano2015 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Infermieristica intraoperatoria, Infermieristica post operatoria, Prevenzione, Segni Keywords: Infezioni correlate all'assistenza Autori: Casarano Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria |
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Allegati |
Abstract |
Diabete e infezioni: L’autore in questo articolo ci parla inizialmente del risultato di uno studio della Yale University School of Medicine pubblicato su Surgery, rivista del prestigioso gruppo di testate Jama, che descrive come i pazienti con il diabete che eseguono correttamente il controllo della glicemia hanno un rischio inferiore di contrarre infezioni conseguenti all’intervento. Infatti è da tempo accertato che il controllo del livello di glucosio riduce molte delle complicanze associate al diabete, comprese quelle renali, neurologiche e oculistiche. Tuttavia gli studi non si erano concentrati sul decorso postoperatorio. Secondo gli autori sono due le ragioni che potrebbero spiegare il legame tra controllo glicemico e infezioni. Il primo è che i pazienti con un buon controllo a lungo termine della glicemia probabilmente continuano a tenerla sotto controllo anche successivamente a un intervento chirurgico. L’altra possibile spiegazione è il miglior controllo metabolico e delle condizioni di salute conseguente al controllo della glicemia. Tuttavia, altri autori, recentemente hanno affermato che i pazienti con diabete non avevano più probabilità di soffrire di infezioni, trombosi venosa profonda o altre complicazioni dopo la sostituzione totale del ginocchio rispetto ai pazienti senza diabete. In conclusione i soggetti diabetici presentano un rischio infettivo aumentato. Le infezioni correlate all’ipotermia: Altro aspetto che l’autore affronta in questo articolo è l’ipotermia intraoperatoria e come questo fattore possa contribuire all’insorgenza di infezioni post operatorie. Un paziente sottoposto a intervento chirurgico può andare incontro a numerose complicanze. Gli effetti avversi causati dall’ipotermia sono numerosi e ben documentati in letteratura e possono avere ripercussioni sia durante l’intervento (aumentate perdite e necessità di trasfusioni) che nel periodo postoperatorio (maggior suscettibilità alle infezioni e maggior tempo di permanenza in terapia intensiva). Contrastare l’ipotermia intra-operatoria: A tutt’oggi, però, pur essendo l’anestesista a conoscenza degli effetti negativi indotti dall’anestesia sulla termoregolazione umana, la temperatura corporea non viene monitorizzata. La mancanza di sensibilità nei confronti del problema “termoregolazione ed anestesia” non è però legato all’assenza di ricerche cliniche rilevanti sull’argomento, bensì allo scarso interesse da parte dei medici anestesisti ed alle ridotte risorse economiche messe a disposizione dalle aziende sanitarie. Per questa problematica risulta, ancora, efficace il riscaldamento cutaneo intraoperatorio con coperte riscaldate, elettriche o ad aria calda pulsata. Il riscaldamento dei fluidi ematici è indispensabile in caso di trasfusione rapida. L’autore infine elenca una serie di raccomandazioni per prevenire e/o trattare l’ipotermia accidentale peri-operatoria sia nell’adulto che nel bambino.
(A cura di Sandro Filardi). |