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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Costabile A, D'Errico M. The simulation project: l’arte e la scienza del ricreare uno scenario reale in un setting artificiale. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2018;30(2):39–55. 
Added by: Sandro Filardi (25/11/2018 21:23:57)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Costabile2018
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Categorie: Management, Metodologia della ricerca, Scienze della formazione
Sottocategorie: Apprendimento, Formazione del personale, Ricerca quantitativa
Autori: Costabile, D'Errico
Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria
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Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall’articolo).

I professionisti sanitari devono affrontare continuamente sfide significative per migliorare la qualità dell’assistenza erogata ai pazienti e ridurre gli errori in sala operatoria, un setting caratterizzato da ritmi molto stressanti e alta complessità. Ad oggi, circa il 70% degli errori assistenziali sono imputabili a “Human Factor” e ci si interroga sempre più spesso sull’eticità della formazione attraverso esperienza diretta sul paziente. In tal senso, i centri di simulazione rappresentano un setting controllato e all’avanguardia per risolvere il problema della sicurezza del paziente, come testimonia lo sviluppo crescente sia nel panorama italiano che in quello mondiale. L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di analizzare l’efficacia ed efficienza del progetto di simulazione come nuova frontiera della formazione degli studenti del master strumentisti di sala operatoria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Materiali e metodi: Il disegno di studio adottato è stato di tipo quali-quantitativo ed esplorativo, con un’ attenta ricerca e revisione della letteratura scientifica, utilizzando come banca principale Pub Med, e successiva raccolta dei dati attraverso i questionari somministrati agli studenti (n.24) che hanno svolto il progetto. Risultati: Dei 24 studenti che hanno partecipato allo studio, la percentuale maggiore non ha mai avuto esperienze lavorative in sala operatoria, un’eterogeneità che ci ha consentito di valutare la simulazione a 360 gradi. Nonostante tale differenza, gli studenti in modo unanime, con il 100%, hanno definito la simulazione come progetto solo vantaggioso per la formazione in sala operatoria. Numerosi sono stati i vantaggi emersi con alte percentuali dallo studio:

  • apprendimento efficace delle Technical e Non Technical Skills;
  • possibilità per i ragazzi di poter apprendere dagli errori commessi durante la simulazione attraverso la guida dei tutor durante il debriefing;
  • l’occasione di poter agire e formarsi in assenza di rischio diretto sul paziente, tutelando e garantendo la sicurezza del paziente e del professionista sanitario. 

Conclusioni: Nonostante il contesto clinico reale rimanga, ad oggi, il setting più ricco per lo sviluppo delle competenze cliniche, in un periodo storico in cui gli studenti sono sempre più vincolati nella pratica clinica, la simulazione si delinea come progetto valido e alternativa efficace sia per ridurre in modo sostanziale gli errori commessi dal personale sanitario sia per garantire e tutelare la sicurezza del paziente. I risultati di questo studio hanno fornito una risposta valida al quesito di partenza, dove ci si interrogava sulla validità della simulazione come nuova frontiera della formazione degli studenti del master di strumentisti di sala operatoria. La speranza è che questo lavoro possa porre le basi per studi successivi in modo che un giorno anche il panorama sanitario italiano possa raggiungere il livello americano del The Simulation Hospital.