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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Ferretti Fabio, Pozza Andrea, Pallassini Maurilio, Righi Lorenzo, Marini Fulvia, Adami Sabrina, Coluccia Anna. Il Patient Dignity Inventory è utilizzabile anche in pazienti che non sono in fine vita? Struttura fattoriale e invarianza in pazienti con patologie croniche. Professioni infermieristiche 2018;71(2):79–88. 
Added by: Tania Diottasi (13/11/2018 16:24:31)   Last edited by: Tania Diottasi (13/11/2018 16:28:56)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Ferretti2018
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Categorie: Etica, Igiene, Infermieristica di comunità, Infermieristica specialistica, Metodologia dell'assistenza infermieristica
Sottocategorie: Dignità, Infermieristica domiciliare, Infermieristica in chirurgia, Infermieristica in oncologia, Malattie cronico-degenerative, Scale di valutazione
Autori: Adami, Coluccia, Ferretti, Marini, Pallassini, Pozza, Righi
Collezione: Professioni infermieristiche
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Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall'articolo).

Introduzione. Il senso di dignità è un sentimento multifattoriale influenzato anche dal contesto delle relazioni assistenziali. Il PDI è uno strumento che consente di indagare tale costrutto, ma le sue caratteristiche psicometriche non sono state sufficientemente indagate in popolazioni diverse da quella dei pazienti oncologici in fine vita. L’obiettivo di questo studio è di esaminare le caratteristiche psicometriche del PDI in un gruppo di pazienti cronici in situazioni cliniche non terminali e di verificare l’invarianza dello strumento rispetto alle caratteristiche individuali dei pazienti.
Metodi. E' stato condotto uno studio multicentrico e sono stati presi in considerazione 421 pazienti in regime ambulatoriale o di ricovero strutture di area specialistica medica, chirurgica ed oncologica. Lo studio sulla validità del PDI in questa popolazione è stato realizzato mediante i modelli di equazioni strutturali (SEM), l’attendibilità è stata valutata mediante l’Alpha di Cronbach, mentre l’invarianza è stata studiata mediante analisi multigruppo.
Risultati. I risultati sembrano confermare la monodimensionalità della struttura teorica ed una ottima attendibilità. Seppure con interventi finalizzati all’ottimizzazione del modello, gli indici di fit evidenziano un buon adattamento dei dati al modello di riferimento. Lo strumento è invariante rispetto alle caratteristiche individuali (sesso ed età), ma non sembra essere appropriato per tutti i pazienti cronici.
Discussione. Seppure con alcune cautele riguardanti lo stato di avanzamento della patologia, il PDI-IT sembra essere uno strumento valido, attendibile, utile a misurare il senso di dignità anche in popolazioni di pazienti cronici. Sviluppi futuri della ricerca potrebbero prevedere lo sviluppo di versione ridotta dello strumento.