Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Greco Francesca R. Medicina difensiva e responsabilità professionale dei sanitari. Mondo sanitario 2015;22(5-6):35–36.
Added by: Barbara Di Donato (15/01/2018 17:35:12) Last edited by: Barbara Di Donato (15/01/2018 18:12:52) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Greco2015b Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Etica, Legislazione, Management Sottocategorie: Diritto delle professioni sanitarie, Malpractice, Risk management Autori: Greco Collezione: Mondo sanitario |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo).
La Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali, istituita nella scorsa legislatura, aveva accertato le preoccupanti dimensioni che il contenzioso giudiziario, civile, ma anche penale, aveva già assunto per effetto del crescente numero di eventi avversi scaturiti dagli errori medici. I dati raccolti da fonti diverse evidenziano che, nonostante gli studi in materia, non è stato posto alcun argine a tale fenomeno, mentre si sono ulteriormente aggravate le sue conseguenze, dirette e indirette, sul funzionamento dell’intero sistema sanitario. Continuano ad aumentare le cause per medical practice, intentate da pazienti che chiedono di essere risarciti di un presunto danno conseguito a un intervento sanitario; tanto che intorno a questo contenzioso sono nate organizzazioni che offrono assistenza legale e peritale a quanti vogliano, a torto o a ragione, promuovere un’azione risarcitoria nei confronti della struttura sanitaria e del medico curante in relazione a qualunque evento o esito delle cure non previsto. Inoltre, in gran parte delle aziende sanitarie, soprattutto nel Centro Sud, mancano sia strutture preposte alla gestione del rischio clinico, in grado di affiancare il sanitario allorché debba compiere scelte terapeutiche difficili, sia uffici medico legali in grado di assisterlo una volta che sia chiamato a rispondere delle conseguenze di un evento avverso. In tale contesto, l’unica forma di copertura è costituita, sia per l’istituzione sanitaria, sia per il medico, dalla polizza assicurativa, per la quale le compagnie assicuratrici esigono, ovviamente, il pagamento di premi sempre più elevati, giungendo a rifiutarne la stipula nel caso di branche mediche particolarmente esposte alle azioni di risarcimento, o, addirittura, ad abbandonare il mercato assicurativo in sanità. Sebbene nella stragrande maggioranza dei casi il giudizio si concluda con una sentenza favorevole per il sanitario, appare evidente che un contenzioso di tali dimensioni costituisce motivo di insostenibile disagio per intere categorie di professionisti, esposte al rischio tanto maggiore quanto più alta è la complessità della disciplina in cui esercitano di dover affrontare, dopo anni di formazione universitaria e di attività specialistica, procedimenti di durata indeterminata e vicende sconvolgenti per la vita del professionista, comunque foriere di danni, spesso ingiustificati, alla propria carriera e immagine professionale. |