Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Mongardi Maria, Sciolino Lorenzo, Seligardi Matteo, Fortuna Daniela, Guglielmi Dina. Gli esiti sensibili alle cure infermieristiche e il contributo del personale: uno studio regionale. L'infermiere 2017;61(4):e68–e78.
Added by: Antonella Punziano (15/12/2017 14:59:59) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Mongardi2017 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: General Keywords: Cadute, Contenzione, Lesioni da pressione, Near misses, Risk management Autori: Fortuna, Guglielmi, Mongardi, Sciolino, Seligardi Collezione: L'infermiere |
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Allegati | URLs http://www.ipasvi. ... 017-n4.pdf?2017-11 |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo)
Introduzione La misurazione degli esiti sensibili alle cure infermieristiche (ESI) contribuisce a sostenere i processi decisionali, la pratica basata sulle prove di efficacia, il miglioramento della sicurezza e della qualità delle cure e offre informazioni utili su altre variabili come l’organizzazione del lavoro e il benessere lavorativo.
L’obiettivo dello studio è di esaminare come le variabili relative al personale infermieristico influenzino gli esiti sensibili alle cure infermieristiche.
Materiali e metodi Nella Regione Emilia-Romagna, tra febbraio e giugno 2014, è stato condotto uno studio osservazionale prospettico che ha coinvolto 1.137 infermieri, 56 coordinatori dell’assistenza e 11.594 pazienti di 65 unità operative. Gli esiti oggetto di studio sono stati: le lesioni da pressione (LdP), la contenzione e le cadute. Sono stati raccolti dati di tipo demografico-professionale e dimensioni di carattere psico-sociale e organizzativo di infermieri e coordinatori.
Risultati La popolazione di infermieri considerata è risultata eterogenea per età e formazione. Per le ulcere da pressione la soddisfazione per l’autonomia e un’alta percentuale di laureati nell’équipe infermieristica sono risultati fattori protettivi mentre l’esaurimento emotivo (burnout) è risultato essere un fattore di rischio. Per la contenzione sono risultati fattori protettivi l’alta percentuale di laureati, la propensione alle attività extra-ruolo, l’impegno, la soddisfazione per le politiche organizzative e l’incremento delle ore infermieripazienti. L’altruismo tra colleghi è risultato un fattore protettivo per le cadute.
Conclusioni I risultati mostrano l’influenza degli esiti sensibili alle cure infermieristiche, come il benessere lavorativo del personale, sugli esiti di cura dei pazienti. E’ auspicabile che vengano sviluppate strategie organizzative per creare ambienti di lavoro in grado di aumentare la soddisfazione degli infermieri e la sicurezza delle cure.
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