Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Bertolotti Marina, Roccia Elvia, Zucchetti Giulia, Peirolo Claudia, Geuna Tiziana, Bellini Simona, Converso Daniela. Valutare il rischio biopsicosociale in oncoematologia pediatrica. Riflessioni sull’applicazione del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) della regione Piemonte in psicologia oncologica: risultati preliminari. Psicologia della salute 2017(1):145–158.
Added by: Valentina Biagioli (05/11/2017 20:06:13) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Bertolotti2017 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Psicologia Sottocategorie: Percorso diagnostico-terapeutico ass. (PDTA), Psicologia clinica Keywords: Ematologia, Oncologia, Pediatria, Terapia familiare Autori: Bellini, Bertolotti, Converso, Geuna, Peirolo, Roccia, Zucchetti Collezione: Psicologia della salute |
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Allegati |
Abstract |
La malattia oncologica di un bambino espone l’intera famiglia a condizioni di forte stress fisico ed emotivo comportando spesso disequilibri e cambiamenti sia sul versante affettivo sia sociale. Al fine di effettuare un corretto screening dei pazienti oncologici e delle famiglie e un appropriato invio allo specialista da parte dell’équipe professionale (oltre che a garantire un appropriato percorso di cura) è stato deliberato dalla regione Piemonte il PDTA in psicologia oncologica (2009). Il presente studio intende presentare i risultati preliminari relativi all’applicazione della Scheda di complessità (strumento del PDTA che valuta le criticità biopsicosociali) all’interno della struttura di Oncoematologia pediatrica e centro trapianti dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. I dati riguardano l’applicazione della Scheda da luglio 2011 a luglio 2014. Durante tale periodo la Scheda di complessità è stata compilata al momento della diagnosi in merito a 308 famiglie (173 casi risultati globalmente complessi e 135 globalmente non complessi). Delle 173 schede risultate complesse, l’area maggiormente critica risulta essere quella psicologica che interessa 147 casi (42%). In 80 casi è già stata effettuata la valutazione anche al momento della fine delle terapie oncologiche e dell’intervento psicologico: 57 casi rimangono o diventano non complessi mentre i restanti 23 risultano complessi anche nella fase della fine delle terapie. Tale complessità può essere però riferita al fatto che alcuni di questi casi (23) risultavano di complessità elevata nell’area sociale mentre altri (7) presentavano una complessità psicologica/psichiatrica precedente alla diagnosi. La Scheda risulta dunque uno strumento utile per valutare eventuali rischi nelle famiglie, scegliere l’intervento e il livello più appropriato da adottare e valutarne l’outcome. (Trascritto dall'articolo). |