Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Vicarelli Giovanna. Cure palliative e medicina narrativa: verso una sociologia delle emozioni?. Sistema salute 2016;60(2):81–93.
Added by: Teresa Compagnone (23/10/2016 16:23:49) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Vicarelli2016 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Sociologia Sottocategorie: Cure palliative, Morte Autori: Vicarelli Collezione: Sistema salute |
Visualizzazioni: 1/907
Indice di Visite: 18% Indice di Popolarità : 4.5% |
Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo) Obiettivo: ci si è interrogati sulle relazioni di cura nei riguardi dei malati terminali per evidenziare i processi sociali che vanno, oggi, costruendosi attorno al fine vita e per individuarne gli strumenti operativi necessari. Metodologia: è stata svolta una ricerca-azione in una regione italiana all’interno di un progetto nazionale sulle cure palliative rivolte a pazienti non oncologici e curati a domicilio. Nello specifico, sono state raccolte 10 storie di malattia di pazienti e 10 di familiari con l’intento di sperimentare uno strumento di medicina narrativa da introdurre nella pratica clinica. Risultati: l’analisi delle storie di malattia ha contribuito a identificare i bisogni dei malati in fine vita e dei loro familiari; individuare il raccordo necessario tra le cure domiciliari, territoriali e ospedaliere e il necessario miglioramento nell’accompagnamento alla morte, enfatizzandone la dimensione intersoggettiva. Conclusioni: la sociologia delle emozioni sembra costituire un campo di analisi che può contribuire a studiare e a migliorare l’accompagnamento alla morte nell’ambito delle cure palliative. In tal senso, la medicina narrativa può rivelarsi come uno strumento che permette di cogliere e interpretare i sentimenti e i bisogni dei morenti e delle loro famiglie, andando a modificare un sistema sanitario che spesso lascia i pazienti e i familiari ignorati nella loro sofferenza e i medici isolati nelle loro pratiche. Added by: Teresa Compagnone |