Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Gianfredi Vincenza, Nucci Daniele, Vannini Samuele, Villarini Milena, Moretti Massimo. Durezza dell’acqua e patologie cardio-cerebrovascolari: revisione sistematica della letteratura e valutazione meta-analitica. Sistema salute 2015;59(4):567–577.
Added by: Teresa Compagnone (17/10/2016 16:10:31) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista ID no. (ISBN etc.): 2280-0166 Chiave di citazione BibTeX: Gianfredi2015 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Igiene Sottocategorie: Malattie cronico-degenerative Autori: Gianfredi, Moretti, Nucci, Vannini, Villarini Collezione: Sistema salute |
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Allegati | URLs http://antropologi ... itoria_riviste.php |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo) Obiettivi: da decenni si studia la possibile correlazione tra durezza dell’acqua e patologie cardiovascolari (CVD). I risultati prodotti non sono però del tutto univoci. Scopo del presente lavoro è stato quello di effettuare una revisione sistematica della letteratura per valutare il rapporto esistente tra concentrazione di calcio (Ca2+) e magnesio (Mg2+) nell’acqua potabile e rischio di CVD. Metodi: la ricerca è stata effettuata tramite PubMed selezionando lavori in extenso condotti sull’uomo in lingua inglese, che riportassero dati di gruppo relativi alla frequenza di CVD e i corrispondenti Odds ratio (OR) aggiustati così da eliminare fattori confondenti. Risultati: la ricerca ha fornito 643 studi totali (123 su animali, 403 comuni a più modalità di ricerca) dei quali solo 7 sono risultati rispondenti ai criteri di selezione. Considerando che in ogni studio sono state valutate concentrazioni diverse di Ca2+ e Mg2+, il confronto è stato effettuato tra i soggetti esposti alla concentrazione più alta di tali ioni, con quelli esposti alla più bassa. Nel complesso sono stati inclusi in meta-analisi circa 66.000 soggetti (61.000 per il calcio, 66.000 per il magnesio) ottenendo, per il Ca2+ valori di OR = 0,72 (IC = [0.46- 1.11]) e per il Mg2+ valori di OR = 0.84 (IC = [0.77-0.92]) che suggeriscono un ruolo protettivo degli ioni nei confronti delle CVD. Conclusioni: in soggetti sani, consumare acque dure, contrariamente quindi a quanto ritenuto comunemente, non solo non rappresenta un rischio per la salute, ma svolge un’azione protettiva per le CVD. L’OMS stessa sottolinea l’importanza di una corretta informazione e della disponibilità di acque mineralizzare per coloro che impiegano apparecchi domestici per l’addolcimento delle acque. Added by: Teresa Compagnone |