Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Monti Massimo, Pamovioi Mario, Cruciatti Flavio, Castellani Lucia, Romani Roberta. Caratteristiche, motivazioni e attività del volontariato in hospice, una revisione qualitativa. La rivista italiana di cure palliative 2007;7(2):46–53.
Added by: Concetta Di Mercione (11/09/2007 18:27:51) Last edited by: Eleonora Bruno (31/03/2010 22:19:02) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Monti2007 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Gruppi occupazionali, Infermieristica clinica, Scienze della formazione, Strutture sanitarie Sottocategorie: Cure palliative, Strutture sanitarie accreditate, Volontari Keywords: Hospice Autori: Castellani, Cruciatti, Monti, Pamovioi, Romani Collezione: La rivista italiana di cure palliative |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). I volontari sono una parte integrante ed essenziale dei team che erogano cure palliative. I volontari, specificamente nell'ambito delle cure rivolte al malato terminale e alla sua famiglia, sono portatori di valori che in qualche modo bilanciano la tradizionale predominanza delle figure sanitarie, rappresentando il collegamento tra la componente di tipo professionale, il sistema "paziente-famiglia" e, più estesamente, la comunità sociale di riferimento. L'attività di volontariato viene svolta per lo più all'interno di organizzazioni non profit e proprio grazie al loro supporto sono nate in Italia negli anni '70 le prime unità di cure palliative domiciliari. La tipologia classica di volontario in Hospice è rappresentata da una donna adulta o anziana (over 60 anni), sposata, appartenente al ceto medio, con istruzione di livello secondario o universitario e, per quanto attiene la fede religiosa, credente. La più frequente motivazione è rappresentata dal desiderio di aiutare le persone in stato di bisogno. Le attività svolte sono raggruppabili in 4 principali categorie: assistenziali dirette al malato e/o alla sua famiglia; assistenziali indirette; i servizi professionali; il supporto al lutto. In generale, i volontari che operano con i malati terminali non evidenziano elevati livelli di stress. Tuttavia, sia il management delle organizzazioni di volontariato sia quello degli hospice devono prestare grande attenzione alle richieste e ai bisogni espressi dai volontari, puntando alla massima integrazione con il personale salariato, gestire una specifica formazione e, possibilmente garantire una supervisione psicologica. Added by: Concetta Di Mercione Last edited by: Eleonora Bruno |