Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Pepe Franco, Pepe Franco, Disma Sebastiano, Privitera Francesca, Luca Carlo, Marco Manuele, et al. Medicina difensiva e relazione società-medico-paziente. Mondo sanitario 2014;21(11):1–10.
Added by: Rita Ester Monaco (22/03/2016 15:32:12) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Pepe2014 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Legislazione Sottocategorie: Legislazione sanitaria Autori: Disma, Luca, Marco, Lo Monaco, Pepe, Privitera, Rapisarda, Sciuto Collezione: Mondo sanitario |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). La medicina difensiva (MD) è ampiamente diffusa ed è comunemente definita come la prescrizione di esami, procedure e trattamenti al fine primario di proteggere il medico dalla lite legale, piuttosto che sostanziare ulteriormente la diagnosi del paziente. I medici temono la perdita di tempo, serenità, reputazione e di sostanziali risorse economiche con la riduzione della qualità di vita. L’impatto della MD nella pratica clinica è complesso con possibili serie conseguenze per la salute del paziente (soprattutto quando si prescrivono procedure invasive a rischio o si utilizzano radiazioni ionizzanti), per la qualità del lavoro del medico e per l’aumento dei costi del sistema sanitario, sebbene questi costi siano difficili da calcolare. I medici sanno che qualsiasi audit può identificare un corso di azioni che avrebbero portato a un risultato migliore e che nella vita reale non pochi pazienti non rappresentano l’intera verità su ciò che è accaduto così come la revisione della documentazione degli avvocati di parte può dimostrare con facilità. Per di più molti pazienti che hanno subito un danno da errore medico non avanzano richiesta di risarcimento, molte delle loro richieste di risarcimento danno non sono dovute a negligenza medica, ma conseguenti ad errore nel sistema, e la natura tutto o niente della decisioni del giudice in sede giudiziaria non è adeguata ad ogni condizione clinica. E’ inoltre veramente deleterio percepire il paziente come un possibile denunziante. Molte ricerche, inoltre, hanno dimostrato che un certo livello di condotta difensiva da parte del medico è condivisa dai medici ed è indipendente dal rischio reale, poiché il medico tende a sovrastimare il rischio ritenendo la lite legale un evento dovuto al caso non prevedibile né incontrollabile, piuttosto che legato alla qualità della cura erogata. In alcuni paesi come l’Italia il medico può anche essere perseguito in sede penale dal paziente o dal sistema giudiziario. In questo contesto è importante favorire un sistema con motivazioni, scelte ed obiettivi ampiamente condivisi tra i vari attori del sistema sanitario (politici, legislatori, medici, management, pazienti, portatori di interessi) per minimizzare la devastante tendenza attuale a puntare il dito contro il medico quale unico capro espiatorio delle inefficienze e degli errori del sistema, eliminando i processi di colpevolizzazione, risolvendo quanti più contenzioni possibili in sede extragiudiziaria, depenalizzando l’errore medico e creando un fondo nazionale dedicato per il risarcimento di chi ha subito un danno. Tutto ciò richiede un’espansione e una riorganizzazione del sistema che ruota intorno alla lite legale sugli errori medici con approvazioni di significativi cambiamenti nella legislazione e nella cultura di ogni singolo attore. Tutti, difatti, vanno coinvolti in questo complesso e difficile progetto. Va rilevato, infine, che il alcuni paesi la rilevazione dell’errore medico di recente è stato sempre più accettato dai medici e dai pazienti come parte integrante e positiva del processo di guarigione, ma questo percorso non è possibile in Italia senza un’estesa revisione della legislazione vigente. Added by: Rita Ester Monaco |