Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Pertile Riccardo, Pedron Mariangela, Berlanda Michela, Piffer Silvano. La partecipazione al corso d’accompagnamento alla nascita tra le madri primipare con gravidanza fisiologica e parto a termine in Trentino: caratteristiche delle donne non partecipanti e benefici tra le partecipanti rispetto ad abitudini in gravidanza. Epidemiologia & Prevenzione 2015;39(2):88–97.
Added by: Mauro Iossa (12/09/2015 22:09:37) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Pertile2015 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica specialistica, Strutture sanitarie Sottocategorie: Distretti, Infermieristica in ostetricia e ginecologia Keywords: Consultori Autori: Berlanda, Pedron, Pertile, Piffer Collezione: Epidemiologia & Prevenzione |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo) OBIETTIVI: delineare il tasso di adesione ai corsi d’accompagnamento alla nascita (CAN) delle gestanti residenti in Trentino (Nord-Est Italia) negli anni 2000-2012; individuare le principali caratteristiche sociodemografiche delle donne che non partecipano ai CAN e misurare l’efficacia della partecipazione ai CAN stessi. DISEGNO: studio di coorte con raccolta retrospettiva dei dati. SETTING E PARTECIPANTI: l’archivio informatizzato trentino dei certificati di assistenza al parto ha fornito i dati delle madri residenti in Trentino (primipare o pluripare, cittadine italiane o straniere). PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: sono state analizzate eventuali associazioni tra la probabilità di non frequentare il CAN e le variabili sociodemografiche delle madri. Sono state individuate relazioni significative tra la partecipazione al CAN rispetto alle variabili relative al decorso della gravidanza, all’esito del parto e agli outcome neonatali. RISULTATI: la copertura del CAN presenta un andamento temporale crescente statisticamente significativo per ciascun gruppo di donne residenti in Trentino. Tra le gestanti primipare selezionate, le condizioni che agiscono da ostacoli all’accesso ai CAN sono l’essere straniere, l’avere un’età <30 anni, in particolare <20 anni, l’essere casalinghe o disoccupate, presentare un titolo di studio medio-basso e risiedere in un’area non coperta da un consultorio familiare. Inoltre, le non partecipanti ai CAN presentano una minore sensibilità a eseguire i test sierologici per la sifilide, per il Citomegalovirus e una maggior probabilità di dichiarare di fumare in gravidanza. I benefici della partecipazione al CAN non interessano gli esiti neonatali, bensì riguardano una probabilità più alta di partorire spontaneamente e una predisposizione più elevata ad allattare al seno. CONCLUSIONE: il dato trentino sulla copertura dei CAN appare superiore ad altri studi effettuati in ambito nazionale-regionale. Restano comunque differenze rilevanti nell’accesso ai CAN in relazione alle caratteristiche sociodemografiche delle donne e alla distribuzione delle risorse e del dimensionamento dei consultori. E’ auspicabile una valutazione sull’accessibilità e sui criteri di funzionamento delle strutture consultoriali. In Trentino i consultori hanno introdotto un’elasticità d’orario nella pianificazione dei corsi, il coinvolgimento dei mediatori culturali e dei ginecologi privati. Le gestanti più giovani sono inserite nei CAN a seguito di un incontro preliminare o attraverso percorsi individuali. (A cura di Mauro Iossa). Added by: Mauro Iossa |