Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Baglio Giovanni. Tubercolosi e immigrazione: le risposte che l’epidemiologia può dare (e che la società attende) [Editoriale]. Epidemiologia & Prevenzione 2015;39(2):73–74.
Added by: Mauro Iossa (12/09/2015 21:49:01) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Baglio2015 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Igiene, Strutture sanitarie Sottocategorie: Laboratori biomedici, Malattie infettive Autori: Baglio Collezione: Epidemiologia & Prevenzione |
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Allegati |
Abstract |
In quanto patologia riemergente, la tubercolosi è sicuramente una patologia che non è scomparsa. In Italia negli ultimi 15 anni il numero di casi di tubercolosi è rimasto pressoché costante. Se si analizzano però i dati relativi agli stranieri, emerge un aumento del numero di notifiche dal 37% nel 2003 al 56% nel 2012. Dati che indicano particolare vulnerabilità degli immigrati alla tubercolosi. Se questi dati vengono messi in relazione con l’aumento della popolazione straniera in Italia si nota che la percentuale diminuisce con valori quasi dimezzati nell’arco di un decennio. In pratica il numero crescente di casi è interamente spiegato dall’incremento demografico, mentre il rischio è addirittura in calo. Le raccomandazioni del Ministero della salute sottolineano che sottoporre a screening l’intera popolazione con la Mantoux è una strategia costo/efficacia scarsa. Più ragionevole sarebbe giungere alla diagnosi precoce attraverso strategie di case-finding che sfruttino tutte le occasioni di contatto degli immigrati con il Servizio sanitario o con centri di volontariato. (A cura di Mauro Iossa). Added by: Mauro Iossa |