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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Mattiello Angelo, Re Luca Giuseppe. Il ruolo dell’infermiere nella gestione e nel trattamento della fatigue nel paziente con sclerosi multipla . Revisione della letteratura. Italian Journal of Nursing 2015;18(14):20–27. 
Added by: Paola Gentili (21/08/2015 17:40:35)   Last edited by: Paola Gentili (21/02/2016 21:24:04)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Mattiello2015a
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Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica
Sottocategorie: Cure palliative, Infermieristica in neurologia
Autori: Mattiello, Re
Collezione: Italian Journal of Nursing
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Indice di Popolarità: 4.75%
Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall’articolo). Introduzione. La sclerosi multipla è una patologia autoimmune che colpisce il sistema nervoso. Le lesioni che si formano sono il risultato di un processo infiammatorio. L’esordio dei primi sintomi, come offuscamento del visus e difficoltà di equilibrio, avviene in età adulta. La fatigue è uno dei sintomi più comuni e debilitanti. Scopo. Illustrare le più autorevoli e recenti raccomandazioni di buona pratica clinica sulla gestione e il trattamento della fatigue in pazienti con sclerosi multipla ed evidenziare il ruolo del professionista infermiere. Materiali e Metodi. Revisione della letteratura con consultazione del sito della U.S. National Library of Medicine e interrogazione dei database biomedici: TRIP Database, PubMed, CINHAL, PsycInfo; reperimento, analisi e sintesi dei contenuti principali per tabelle sinottiche. Risultati. La fatigue sembra correlata a temperature elevate, umidità, febbre e stress. I principali trattamenti sono farmacologici (amantadina, modafinil, permolina) e non farmacologici (esercizio fisico, raffreddamento, strategie comportamentali, integratori alimentari). Discussione. Con la fatigue la sensazione di stanchezza è costante. Molte pubblicazioni hanno contribuito ad aumentare la conoscenza dei benefici della riabilitazione e dell’esercizio fisico tuttavia gli studi riferiscono che l’approccio non farmacologico non è sempre efficace. Conclusioni. La fatigue ha una componente soggettiva importante, e sono raccomandati ulteriori studi per migliorare l’oggettività e l’affidabilità degli strumenti di valutazione e per individuare i trattamenti più adeguati, efficaci e sicuri.
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