Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Simonetti Valentina, Comparcini Dania, Buccolini Mara, Cicolini Giancarlo. L'indice di complessità assistenziale come strumento organizzativo in un contesto chirurgico: uno studio osservazionale. Professioni infermieristiche 2014;67(4):235–242.
Added by: Tania Diottasi (08/07/2015 13:43:32) Last edited by: Tania Diottasi (08/07/2015 13:44:06) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Simonetti2014b Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Management Sottocategorie: Complessità assistenziale Autori: Buccolini, Cicolini, Comparcini, Simonetti Collezione: Professioni infermieristiche |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Introduzione. Fra i metodi per la classificazione dell'asssitenza infermieristica, l'indice di complessità assitenziale (ICA) è uno strumento operativo che consente di valutare l'appropriatezza delle azioni infemieristiche in rapporto alle prestazioni, integrare l'èquipe di supporto e avviare il monitoraggio delle professionalità richieste dal processo di assistenza. Lo scopo dello studio, è stato quello di sperimentare la metodologia ICA in un contesto chirurgico marchigiano (Italia), al fine di determinare il fabbisogno di risorse umane deputate all'assistenza. Metodo. Sono stati raccolti i dati di tutti i pazienti ricoverati in regime ordinario, dal 1 gennaio al 30 aprile 2010, al fine di determinare cinque classi di gravità media modale per ciascun paziente e procedere quindi al calcolo del fabbisogno del personale. Risultati. Dai risultati è emerso un totale organico pari a 11 unità infermieristiche mediante il metodo ICA, tre in meno rispetto alla situazione attuale. Le azioni che si sono verificate con maggior frequenza sono state: “applicare posture per favorire la respirazione” (83%), “preparare/fornire i cibi appropriati in tempratura/consistenza/quantità (100%); “fornire ausili per l'eliminazione” (88.7%); “aiuto nella vestizione” (82.7); “trasferimento dalla barella a letto” (83.4); “rifacimento letto/unità malato” (100%); “controllo dei parametri vitali” (100%); “educazione sanitaria” (100%); “accertamento infermieristico” (100%); “gestione della terapia e dei disposistivi intravascolari” (100%); “esecuzione di esami strumentali” (100%). Conclusioni. Individuare le azioni che si verificano con più frequenza consente di identificare le competenze dei professionisti, ridistribuire meglio le attività ed individuare quelle prescrivibili all'èquipe di supporto. Added by: Tania Diottasi Last edited by: Tania Diottasi |