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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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D'Antonio Sara, Bagnasco Annamaria, Bonetti Loris, Sasso Loredana. Work interruption: indagine in due reparti chirugici di un ospedale ligure sulle interruzioni a cui gli infermieri sono sottoposti durante le attività assistenziali. Professioni infermieristiche 2014;67(4):211–218. 
Added by: Tania Diottasi (08/07/2015 12:42:02)   Last edited by: Tania Diottasi (08/07/2015 12:45:23)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: DAntonio2014
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Categorie: Infermieristica specialistica, Management
Sottocategorie: Infermieristica in chirurgia, Infermieristica in neurochirurgia, Organizzazione del lavoro
Autori: Bagnasco, Bonetti, D'Antonio, Sasso
Collezione: Professioni infermieristiche
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Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall'articolo).
Introduzione. Le interruzioni lavorative che si verificano durante la pratica infermieristica sono pericolose per la sicurezza del paziente, comportando un pesante carico cognitivo per l'operatore e auentando il rischio di commettere errori.
Materiali e metodi. E' stato condotto uno studio osservazionale nelle UU.OO. operative di neurochirurgia e chirurgia vascolare di un ospedale ligure. L'osservazione durata 1 mese, dal 1 luglio 2012 al 1 agosto 2012. Per la raccolta dati sono state utilizzate 3 schede, una per ogni turno lavorativo, nelle quali ogni operatore doveva riportare in quale attività veniva interrotto e da cosa.
Risultati. Sono state rilevate un totale di 7744 interruzioni lavorative nel mese di rilevazione (5676 in neurochirugia e 2068 in chirurgia vascolare). La fonte di maggior interruzione è il campanello (38%), seguito dal telefono (28%) e dalle richieste dei parenti (24%). In generale le attività principalmente interrotte sono state il rifecimento dei letti/cure igieniche, somministrazione e preparazione della terapia, passaggio di consegne e compilazione della documentazione infermieristica.
Conclusioni. Le interruzioni lavorative rimarranno una parte inevitabile nella pratica infermieristica, a causa della sua stessa natura. Occorre di conseguenza intervenire sulle interruzioni ritenute evitabili e sulle variabili organizzative che le generano, al fine di aumentare la sicurezza del paziente ed ottimizzare le attività assistenziali.
Added by: Tania Diottasi  Last edited by: Tania Diottasi