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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Brambilla Laura Maria, Montagnosi Giulia, Plevani Laura, Bezze Elena Nicoletta, Sannino Patrizio. La valutazione del rischio di lesioni da pressione in terapia intensiva neonatale. Studio osservazionale. Gli infermieri dei bambini GISIP 2014;6(4):123–127. 
Added by: Loriana Lattanzi (28/04/2015 16:22:07)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Brambilla2014
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Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Metodologia dell'assistenza infermieristica
Sottocategorie: Infermieristica in area critica, Infermieristica in neonatologia, Infermieristica in pediatria, Lesioni, Scale di valutazione, Sicurezza
Keywords: Lesioni da pressione
Autori: Bezze, Brambilla, Montagnosi, Plevani, Sannino
Collezione: Gli infermieri dei bambini GISIP
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Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall'articolo).
Introduzione. Le lesioni cutanee colpiscono il 19-23% dei neonati prematuri ricoverati presso le terapie intensive neonatali. La cute dei neonati prematuri è immatura, sottile, meno efficace nel fornire una barriera meccanica e nel mantenere la termoregolazione.
Scopo. Definire sensibilità e specificità della Neonatal Skin Risk Assessment Scale (NSRAS) e identificare i fattori di rischio più significativi nello sviluppo di lesioni cutanee.
Materiali e metodi. Studio osservazionale prospettico condotto su neonati pretermine, ricoverati presso la terapia intensiva neonatale della Fondazione IRCSS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, reclutati tra il 15 giugno 2012 ed il 15 settembre 2012. Si avvale dell’utilizzo della scala NSRAS e classifica le lesioni secondo le raccomandazioni NPUAP.
Risultati. Dei 33 neonati analizzati 8 hanno sviluppato lesioni; questi ultimi avevano un’età gestazionale media di 27.8 settimane, con un peso medio di 1273 g. Le lesioni sviluppate sono insorte entro la decima giornata di vita, periodo di maggior fragilità e sensibilità della cute. I fattori di maggior rischio sono risultati essere: la ventilazione invasiva, la presenza del catetere arterioso ombelicale, la presenza del catetere venoso centrale, la terapia sedativa e la presenza di infezioni.
Discussione. L’utilizzo di uno strumento oggettivo, in aggiunta ai normali standard di cura, consente di individuare i pazienti a rischio, prevenire lo sviluppo di lesioni e ridurre i costi legati alla prolungata degenza.
Added by: Loriana Lattanzi