Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Tersigni Chiara, Anziati Martina, Montagnani Carlotta, Galli Luisa. La vaccinazione antitubercolare negli operatori sanitari. Gli infermieri dei bambini GISIP 2014;6(3):102–103.
Added by: Loriana Lattanzi (27/04/2015 16:13:46) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Tersigni2014 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Igiene, Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Epidemiologia, Infermieristica in infettivologia, Infermieristica in pediatria, Malattie infettive, Percorso diagnostico-terapeutico ass. (PDTA), Sicurezza Keywords: Educazione sanitaria, Procedure diagnostiche, Procedure terapeutiche, Promozione della salute Autori: Anziati, Galli, Montagnani, Tersigni Collezione: Gli infermieri dei bambini GISIP |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2012 ci sono stati 8,7 milioni di nuovi casi di Tubercolosi (TBC), pari a circa 125 casi ogni 100.000 abitanti. Nella popolazione italiana il trend è sostanzialmente stabile. Gli operatori sanitari (OS) costituiscono un'importante categoria a rischio per lo sviluppo di malattia tubercolare. Numerosi studi hanno mostrato un'elevata incidenza di TBC in coloro che lavorano nei luoghi di cura. Il piano vaccinale 2012-2014 del Ministero della Salute limita l'indicazione all'utilizzo della vaccinazione ai soli OS ad alto rischio di esposizione a ceppi tubercolari multifarmaco-resistenti, oppure in soggetti che operino in ambienti ad alto rischio e non possono, in caso di cuticonversione, essere sottoposti a terapia preventiva, perchè presentano controindicazioni clincihe all'utilizzo di farmaci specifici. Il test Mantoux è lo strumento più utilizzato per la diagnosi di TBC. Tutti gli OS, al momento dell'assunzione e poi con controlli periodici in base alla classe di rischio devono essere sottoposti al test nell'ambito della sorveglianza preventiva. Gli OS ad alto rischio includono coloro che lavorano in ambulatori di malatte infettive di broncopneumologia in cui si effettuano broncoscopie o altre strutture dove si effettuano manovre endoscopiche sulle vie respiratorie, strutture in cui si svolgono attività che richiedono la produzione di "escreato indotto"e laboratori di ricerca o di microbiologia che operino isolamenti di Micobatteri. Added by: Loriana Lattanzi Last edited by: Loriana Lattanzi |