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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Bartolettti Silvia. L’infermiere nella prevenzione e nel trattamento delle nuove dipendenze: un'indagine su gioco d'azzardo e net-dipendenza fra i giovani studenti. Gli infermieri dei bambini GISIP 2014;6(3):82–85. 
Added by: Loriana Lattanzi (23/04/2015 11:52:49)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Bartolettti2014
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Categorie: Igiene, Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Metodologia dell'assistenza infermieristica, Scienze dell'informazione, Scienze della formazione
Sottocategorie: Comunicazione, Epidemiologia, Infermieristica in pediatria, Informatica, Internet, Prevenzione, Relazione di aiuto
Keywords: Educazione sanitaria, Promozione della salute
Autori: Bartolettti
Collezione: Gli infermieri dei bambini GISIP
Visualizzazioni: 1/1351
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Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall'articolo).
Introduzione. Il gioco d’azzardo patologico (GAP) e la dipendenza da internet (DI) rientrano tra le nuove dipendenze sempre più diffuse tra i giovani: nel 2012 erano coinvolti in una o più forme di GAP 1 milione e 55mila studenti di età compresa fra i 15 e i 19 anni, con una prevalenza maschile del 55% contro il 36% delle ragazze.
Materiali. Questo studio ha indagato la percezione e le conoscenze che una coorte di studenti rispetto al GAP ed alla DI.
Risultati. Sono stati arruolati 240 studenti provenienti da 3 scuole superiori. Gli adolescenti inclusi nel campione scommettono almeno una volta a settimana o più sui singoli eventi sportivi con una percentuale del 12,5%, l’8,4% utilizza il gioco on line, mentre il 6,3% gioca a giochi a pronostico su periodici (totip, totocalcio ed altri). I giochi più diffusi sono praticati in prevalenza dai maschi. Il 5.9% degli intervistati dichiara che capita spesso o molto spesso di discutere con i familiari per il denaro speso al gioco e il 2,1% dichiara sia di aver giocato più di quanto volevesse. L'1,7% sottrae spesso tempo allo studio per giocare d'azzardo e l'1,6% quando perde torna a giocare per recuperare i soldi perduti. Lo 0.8% ha chiesto denaro in prestito senza poterlo restituire a causa del gioco oppure ha tenuto nascosto ai propri familiari l'entità del denaro giocato e perso. Lo 0,4% dichiara di non riuscire a smettere di giocare nemmeno se lo desidera.
Discussione. Lo studio mostra che in presenza di un problema di gioco d’azzardo o di net dipendenza i ragazzi si rivolgono in prima battuta ai loro amici coetanei. Emerge inoltre la scarsa o nulla conoscenza dei servizi attualmente offerti sia dal Servizio Sanitario Nazionale per combattere le nuove dipendenze. Potrebbero pertanto dimostrarsi utili programmi di Peer education, centrati sull’acquisizione di life skills da parte dei giovani.
Added by: Loriana Lattanzi