Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Vender Cristian, Zicca Anna, Parasole Tiziana, Delle Fratte Roberta, Battilana Daniela, Mitello Lucia. Mission woman: indagine sulla percezione del “servizio di accoglienza e ascolto” nel pronto soccorso dell'azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma da parte delle donne vittime di violenza. Professioni infermieristiche 2014;67(2):75–84.
Added by: Tania Diottasi (25/02/2015 11:58:50) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Vender2014 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica specialistica Sottocategorie: Infermieristica in area critica Autori: Battilana, Delle Fratte, Mitello, Parasole, Vender, Zicca Collezione: Professioni infermieristiche |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Introduzione. Il progetto mission woman nasce per descrivere la percezione del servizio offerto al pronto soccorso dell'azienda ospedaliera S. Camillo-Forlanini di Roma alle donne vittime di violenza, o presunta tale. Il servizio “sportello donna”, istituito nel 2009, ha lo scopo di accogliere e ascoltare donne vittime di violenza attraverso collaborazione di differenti operatori del pronto soccorso: infermieri, medici, psicologi, assistenti sociali. Gli infermieri di triage sono coloro che attraverso la loro competenza nell'indagine riescono per primi a individuare le vittime di violenza e a introdurle nel percorso. Obiettivo. L'obiettivo della presente indagine è di fotografare la percezione che hanno le donne vittime di violenza, di aggressione, o presunta tale, del servizio offerto in termini di sensibilità, riconoscimento del fenomeno e gestione; capire quali sono le carenze organizzative e strutturali del servizio, le carenze teoriche e pratiche del personale sanitario nella gestione di un fenomeno che ha valenza, non solo medica, ma anche sociale e giuridica. Materiali e metodi. E' stato condotto, da maggio 2011 a dicembre 2011, sul totale delle donne che accedono in pronto soccorso con triage di aggressione e prese in carico dallo sportello donna antiviolenza. Lo strumento utilizzato per registrare e raccogliere i dati è un questionario. Risultati. Gli accessi in pronto soccorso per aggressione o presunta tale sono stati 358, 205 di questi si sono rivolti allo sportello donna. Dei 25 casi solo 36, il 18% degli accessi, ha accettato di compilare il questionario. Il 71% è vittima di aggressioni da parte del partner; il 60% subisce aggressioni da almeno 3 anni; il grado di soddisfazione dell'ambiente che ha accolto la paziente in pronto soccorso per il 96% è soddisfacente. La quasi totalità del campione (90%) ha ottenuto risposte adeguate e chiare del personale del pronto soccorso e dal personale di sportello donna. Le manovre assistenziali sono state effettuate rispettando riservatezza e delicatezza del caso. Secondo le pazienti intervistate una consistente percentuale degli operatori ha una buona preparazione/formazione. La criticità riscontrate: è necessaria un'azione a breve-medio termine assegnando un codice colore riservato a questo tipo di evenienze e una sala di attesa dedicata e soprattutto ridurre i tempi di attesa per la visita (superiore alle due ore). Conclusioni. L'accesso al servizio di pronto soccorso è il primo contatto della vittima con una relazione di aiuto che va al di là della semplice prestazione medica. Per quanto gravi o lievi si presentino le lesioni, chi accede al pronto soccorso, per unici o reiterati episodi di violenza, può aver deciso di denunciare e non nascondere il fenomeno e cercare, quindi, nel personale sanitario una forma di aiuto che deve essere soddisfatto con competenza. Added by: Tania Diottasi |