Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Francesconi Federica, Valgimigli Stefania, Francesconi Raffaella, Di Denia Patrizio. La mappatura dei rischi clinici in un pronto soccorso mediante l’applicazione del metodo FMEA/FMECA. Scenario 2014;31(3):25–33.
Added by: Paola Cortesini (28/01/2015 17:05:55) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Francesconi2014 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Management, Metodologia dell'assistenza infermieristica, Metodologia della ricerca Sottocategorie: Infermieristica in area critica, Infermieristica in area critica, Risk management, Sicurezza, Sicurezza, Valutazione infermieristica Keywords: Dipartim. di emergenza e accettazione (DEA), Emergenze, Risk management, Triage Autori: Di Denia, Francesconi, Francesconi, Valgimigli Collezione: Scenario |
Visualizzazioni: 1/1307
Indice di Visite: 22% Indice di Popolarità: 5.5% |
Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Introduzione: in Pronto Soccorso, l’ambiente caotico e sovraffollato, le condizioni critiche del paziente e la criticità del fattore tempo sono alcuni degli elementi che possono contribuire ad aumentare il rischio di errore da parte degli operatori, con ovvie ripercussioni negative sul paziente, sui professionisti e sull’organizzazione. In questo lavoro si presenta l’applicazione della tecnica di analisi proattiva Fmea/Fmeca (Failure Mode and Effects Analysis/ Failure Mode, Effects, and Criticality Analysis) nel Pronto Soccorso di Faenza. Materiali e metodi: la Fmea/Fmeca è utilizzata dall’inizio degli anni 2000 nelle organizzazioni sanitarie per evidenziare in modo proattivo le possibili criticità che nei processi clinico-assistenziali potrebbero provocare danni o eventi avversi ai pazienti. Un gruppo di lavoro multidisciplinare ha applicato gli step metodologici della Fmea/Fmeca all’intero processo di “Gestione del paziente in Pronto Soccorso”, dal momento dell’accettazione alla dimissione. Risultati: al termine dell’analisi sono stati individuati complessivamente 90 Failure Mode (FM) e 66 azioni di miglioramento. Per ogni fase del processo sono state individuate le attività con più elevato Indice di Priorità di Rischio (IPR). Per ogni FM sono state analizzate le cause e pianificate le azioni di miglioramento. Discussione: la Fmea/Fmeca ha permesso di individuare la presenza di errori attivi e latenti all’interno dell’organizzazione e di pianificare misure di miglioramento per evitare errori potenziali con un sicuro miglioramento di qualità e sicurezza. I limiti dell’esperienza sono relativi alla soggettività della tecnica utilizzata, soprattutto nell’attribuzione dei punteggi IPR, e al vincolo della limitata disponibilità di risorse per realizzare in modo completo le misure di miglioramento pianificate. Conclusioni: nonostante la sua validità, l’applicazione della tecnica Fmea/Fmeca non può essere da sola sufficiente ad apportare miglioramenti significativi e duraturi nell’organizzazione; deve essere necessariamente affiancata ad un’opera di diffusione capillare della “cultura del rischio e della sicurezza” tra tutti gli operatori dell’équipe. Parole chiave: Fmea/Fmeca, Rischio Clinico, Pronto Soccorso, Sicurezza Paziente, Miglioramento. Added by: Paola Cortesini |