Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
da Col Paolo, d'Angelantonio Marco. L’Information Communication Technology (ICT) al servizio dell’empowerment e della qualità dei servizi integrati domiciliari. Quale possibile impatto per i distretti? . Sistema salute 2014;58(2):212–228.
Added by: Teresa Compagnone (30/12/2014 13:29:23) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista ID no. (ISBN etc.): 2280-0166 Chiave di citazione BibTeX: daCol2014 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica di comunità, Scienze dell'informazione Sottocategorie: Assistenza domiciliare integrata (ADI), Informatica, Internet Autori: d'Angelantonio, da Col Collezione: Sistema salute |
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Abstract |
(Trascritto dall’articolo) Obiettivi. Con questo contributo si intendono descriver alcuni scenari di Paesi europei riguardo alla diffusione dell’ ICT nel campo della sanità territoriale, in cui grande e crescente rilievo è assegnato all’assistenza domiciliare. Viene inoltre presentata una testimonianza diretta di una sperimentazione di successo di assistenza domiciliare avanzata nei quattro Distretti dell’Azienda Sanitaria di Trieste. Metodologia. Si descrivono alcuni tratti fondamentali delle infrastrutture informatiche in uso o in sperimentazione in molti Stati europei, per costruire sistemi integrati di eHealt (sanità elettronica) ed eInclusion (inclusione sociale supportata dall’elettronica). Nella seconda parte sono presentati i risultati di una sperimentazione dell’uso di nuovi dispositivi di telemonitoraggio utilizzati in un campione di 60 pazienti (30 nel gruppo d’intervento e 30 in quello di controllo) a Trieste, parte del “Progetto DREAMING” trial multicentrico europeo randomizzato che aveva lo scopo di verificare accettazione e benefici dell’uso dell’auto-telemonitoraggio in una popolazione di anziani fragili. Risultati. La ricognizione delle realtà europee descritte indica che i sistemi basati sulla ICT sono in rapida diffusione e sono ormai considerati un investimento di sicuro successo. L’uso delle tecnologie di home care e le nuove piattaforme informatiche consentono di far rimanere a casa più a lungo e con maggiore qualità di vita e sicurezza pazienti anziani fragili, di utilizzare in modo appropriato i servizi sanitari e ritardare od evitare il ricorso all’istituzionalizzazione. A Trieste, in un sottocampione del progetto DREAMING (in 30 dei 175 casi del gruppo generale di intervento) si è osservato che questi anziani fragili (età m. 76 anni) che si sono serviti dell’ICT, con BPCO, scompenso cardiaco, diabete, riescono ad utilizzare senza problemi i dispositivi di misurazione (17.000 automisurazioni nell’arco di 15.000 giorni di osservazione, in un periodo di 30 mesi) ed a questo si associa una riduzione dei ricoveri ospedalieri (-33 vs controlli) e delle giornate di degenza (-272). I fatti mostrano che è possibile elevare l’attitudine al self care e valorizzare l’empowerment dei pazienti seguiti nel lungo termine a domicilio. Anche i dati di analisi economica suggeriscono un favorevole ritorno degli investimenti per queste nuove soluzioni. Viene prospettato il Distretto deve assumere in Italia il ruolo leader per l’innovazione per la home care avanzata, che può avvalersi del supporto di tecnologie ormai mature, poco costose ed affidabili. Added by: Teresa Compagnone |