Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Farina L, Malinconico M, Rispo A. La comunicazione quale tramite per una assistenza infermieristica personalizzata; un diritto del malato un dovere dell’infermiere: aspetti filosofici, metodologici, applicativi. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2005;17(3):253–281.
Added by: Daniela Trinca (29/08/2007 17:03:28) Last edited by: Alessandra Bonfigli (05/09/2007 13:55:21) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Farina2005 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Management, Metodologia dell'assistenza infermieristica Sottocategorie: Comunicazione, Documentazione sanitaria, Documentazione sanitaria, Relazione di aiuto Autori: Farina, Malinconico, Rispo Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria |
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Allegati |
Abstract |
Il non poter non comunicare è la prima legge della comunicazione. Uno dei bisogni del nursing è quello di ampliare la conoscenza degli infermieri sulla comunicazione. La comunicazione è lo strumento attraverso cui l’infermiere ed il paziente definiscono gli obiettivi, esplorano i mezzi per perseguirli, interagiscono consapevoli dell’aiuto reciproco e ottengono i risultati. Conoscere sé stessi rappresenta il presupposto per una comunicazione efficace, insieme alla capacità di esprimere il pensiero in modo appropriato, tenendo conto dell’altro. I primi approcci sulla teoria della comunicazione si hanno con il modello meccanico che definisce la comunicazione come un trasferimento di informazioni mediante segnali da una fonte a un destinatario. Successivamente il modello sistemico non considera più la comunicazione come un processo lineare, un semplice trasferimento di dati, ma un processo circolare, perché vi è una interazione continua tra due o più soggetti mediante il feedback che il ricevente invia all’emittente del messaggio. La vera rivoluzione della comunicazione avviene nel 1967 con il modello relazionale, che non sconfessa i precedenti modelli ma mette in evidenza le loro limitazioni se applicati alla comunicazione umana, che risulta essere troppo ricca di elementi soggettivi. In particolare Watzlawich enuncia tre presupposti: la comunicazione è influenzata dal contesto, è una relazione e si realizza indipendentemente dalla comprensione. La relazione d’aiuto infermiere-paziente, si manifesta attraverso un rapporto relazionale tra due persone, una che si trova a vivere una propria situazione di malessere e bisogno, corrispondente alla parte debole, e un’altra che ha la possibilità di alleviare o sanare lo stato di malessere corrispondente alla parte forte. Strumento applicativo per un’assistenza personalizzata è la cartella infermieristica. (A cura di Daniela Trinca). Added by: Daniela Trinca Last edited by: Alessandra Bonfigli |