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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Giannoni I. La circolazione extracorporea e valutazione dei danni sistemici: ruolo dell’infermiere nell’attività assistenziale nel post-intervento. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2006;18(2):205–238. 
Added by: Daniela Trinca (24/08/2007 19:04:12)   Last edited by: Alessandra Bonfigli (23/06/2008 11:51:05)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Giannoni2006
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Categorie: Infermieristica specialistica
Sottocategorie: Infermieristica in cardiologia, Infermieristica in chirurgia
Keywords: Superfici antidecubito, Terapia intensiva
Autori: Giannoni
Collezione: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria
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Allegati    
Abstract     
La circolazione extracorporea (CEC) è una tecnica che, mediante mezzi meccanici, permette di sostituire la funzione di pompa del cuore e di ossigenazione del polmone. Si ha l’esclusione infatti del piccolo circolo e del cuore con immissione del sangue a valle del cuore sinistro, l’obiettivo della metodica è consentire la realizzazione di interventi a cuore aperto ed in modo esangue.
La tecnica può causare delle complicanze: le proteine plasmatiche aderiscono alle superfici estranee dei circuiti extracorporei e avviene la loro denaturazione; c’è un’alterata secrezione e degradazione ormonale. Dopo la CEC si possono osservare delle sequele neurologiche di vario tipo ed entità, dal semplice disorientamento tempo-spaziale al coma. Sono descritti anche psicosi e delirio oltre a riflessi anormali, anomalie oftalmologiche, lesione di nervi periferici. La CEC può causare a livello polmonare alcune alterazioni anatomo-funzionali piuttosto complesse dette “pneumopatia post-perfusionale”, alterazioni di breve durata e reversibili.
Possono verificarsi episodi allergici, sanguinamenti eccessivi post-operatori, e complicanze cardiovascolari quali ischemia, ipertensione, sindrome di bassa portata, tamponamento cardiaco e aritmie.
L’assistenza deve essere individualizzata e olistica e si avvale di numerosi strumenti tecnologici. Nel post-operatorio il paziente viene ricoverato in terapia intensiva per consentire la ventilazione e la monitorizzazione e viene nutrito mediante soluzione parenterale. L’assistenza è volta alla prevenzione delle lesioni da decubito e alle complicanze dovute alla circolazione extracorporea.
Lo sviluppo tecnologico accompagna l’infermiere ma la qualità dell’assistenza è data principalmente dalla valutazione che fa l’infermiere della persona e dei messaggi dati dagli strumenti.
(A cura di Daniela Trinca).
Added by: Daniela Trinca  Last edited by: Alessandra Bonfigli