Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
De Angelis Alessia, Ramacciati Nicola, Vellone Ercole, Alvaro Rosaria. Come migliorare i percorsi formativi per la segnalazione di sospette reazioni avverse a farmaci (ADR):una revisione della letteratura. Scenario 2013;30(3):31–35.
Added by: Nadia Guardiani (01/04/2014 19:23:09) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista ID no. (ISBN etc.): 1592-5951 Chiave di citazione BibTeX: DeAngelis2013 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Economia sanitaria, Management, Metodologia dell'assistenza infermieristica, Scienze della formazione Sottocategorie: Documentazione sanitaria, Documentazione sanitaria, Formazione del personale, Formazione permanente, Infermieristica basata sulle prove di efficacia, Sistema di gestione della qualità Keywords: Formazione permanente Autori: Alvaro, De Angelis, Ramacciati, Vellone Collezione: Scenario |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall'articolo). Introduzione: gli infermieri, soprattutto quelli operanti in contesti come il Pronto Soccorso, rivestono un ruolo strategico nella segnalazione di sospette reazioni avverse a farmaci (Adverse Drug Reaction - ADR). Pur a fronte di un aumento di percorsi formativi rivolti agli infermieri in farmacovigilanza, in Italia il numero delle segnalazioni di ADRs è ancora esiguo. Lo scopo di questa revisione è identificare quali siano gli approcci e i metodi più efficaci per la formazione degli infermieri in farmacovigilanza. Materiali e metodi: è stata condotta una ricerca bibliografica nelle banche dati di PubMed, The Cochrane Library, CINAHL e ILISI degli studi pubblicati dal 2002 al 2012. Risultati: sono stati estratti 193 lavori reperiti in PubMed, 24 in CINAHL ed 1 in ILISI, ma solo 6 studi sono stati analizzati perché rispondenti alla domanda di ricerca. Discussione: i dati indicano che è utile progettare i percorsi formativi in base ai risultati ottenuti da una valutazione iniziale delle conoscenze, degli atteggiamenti e delle pratiche degli infermieri in farmacovigilanza. Inoltre risulta favorevole attuare una formazione fondata sugli assunti dell’andragogia, privilegiare metodiche di apprendimento interattive, effettuare una fase di formazione sul campo (experiential learning), avvalersi di tutor e/o di esperti facilitatori dell’apprendimento durante tutto il percorso formativo, rinforzare l’apprendimento attraverso incontri ripetuti nel tempo. Conclusioni: la revisione ha rilevato che le attività formative rivolte agli infermieri devono essere inserite contestualmente a cambiamenti della cultura organizzativa in farmacovigilanza. Restano aperte questioni soprattutto quella inerente le competenze acquisite nella formazione di base e la modalità di formazione più efficace da riservare a contesti specifici quali il Pronto Soccorso. Future ricerche potrebbero valutare gli outcomes della formazione nel tempo attraverso indicatori quali l’aumento del numero e della qualità delle segnalazioni di ADR. Added by: Nadia Guardiani |