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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Paci Eugenio, Falini Patrizia, Brancato Beniamino, Gentile Elisabetta, Mantellini Paola, Ambrogetti Daniela, et al. Il Tailored Breast Screening Trial (TBST): uno studio di non inferiorità finalizzato a ridurre l’impatto negativo e i costi dello screening mammografico in donne di 45-49 anni. Epidemiologia & Prevenzione 2013;37(4-5):316–327. 
Added by: Mauro Iossa (24/02/2014 10:28:29)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Paci2013a
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Categorie: Igiene, Strutture sanitarie
Sottocategorie: Epidemiologia, Laboratori biomedici, Malattie cronico-degenerative
Keywords: Educazione sanitaria, Promozione della salute
Autori: Ambrogetti, Bonardi, Brancato, Falini, Gentile, Mantellini, Paci, Picozzi
Collezione: Epidemiologia & Prevenzione
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Allegati    
Abstract     
Lo screening mammografico nelle donne in premenopausa è tutt’oggi oggetto di controversia e il bilancio costi-danni/benefici è inferiore a quello osservato per le donne di età 50-69 anni. I principali danni dello screening considerati sono il tasso di falsi positivi e la sovradiagnosi, cioè la stima, nel follow-up della donna dopo l’interruzione del programma di screening, di un numero di tumori maligni in eccesso nel caso di partecipazione allo screening rispetto al numero atteso in assenza di screening. Le ragioni di questa differenza sono la sensibilità inferiore della mammografia di screening e il rischio minore di incidenza della malattia in questa fascia di età. Nella pratica usuale dei programmi di screening si suggerisce, per questi e altri motivi, una periodicità annuale del test e un valore predittivo positivo dei richiami più basso rispetto a quello dello screening nelle donne più anziane è considerato accettabile. Un approccio cosiddetto tailored, cioè che tenga in considerazione le caratteristiche individuali di rischio, è oggi proposto e suggerito da molti, anche se, non è ancora sorretto da adeguate dimostrazioni di efficacia. Nello studio “Tailored Breast Screening Trial” si vuole valutare se un approccio personalizzato può garantire una riduzione dei possibili danni dello screening mantenendo pressoché invariata l’efficacia attesa. Un approccio di questo tipo ha anche possibili conseguenze sui costi del programma, magari consentendo un maggiore investimento futuro di risorse per donne identificate a maggiore rischio di malattia. La densità mammografica è il principale marker su cui oggi si punta l’attenzione della ricerca, essendo un fattore di rischio dimostrato e nello stesso tempo un fattore di mascheramento che ostacola la performance della mammografia.
(A cura di Mauro Iossa).
Added by: Mauro Iossa