Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Baccini Michela, Biggeri Annibale. Impatto a breve termine dell’inquinamento dell’aria nelle città coperte dalla sorveglianza epidemiologica EpiAir2. Epidemiologia & Prevenzione 2013;37(4-5):252–262.
Added by: Mauro Iossa (17/02/2014 10:52:12) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Baccini2013 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Igiene Sottocategorie: Epidemiologia, Epidemiologia, Igiene ambientale, Malattie cronico-degenerative Keywords: Educazione sanitaria, Promozione della salute Autori: Baccini, Biggeri Collezione: Epidemiologia & Prevenzione |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). OBIETTIVO: stimare l’impatto a breve termine dell’inquinamento atmosferico sulla popolazione adulta di 23 città italiane nel periodo 2006-2009 nell’ambito del progetto EpiAir2. DISEGNO, MATERIALI E METODI: per ogni città inclusa nello studio è stato calcolato l’impatto dell’effetto a breve termine dell’inquinamento atmosferico sulla mortalità. In particolare, sono stati calcolati i decessi attribuibili a concentrazioni delle polveri (PM10 e PM2.5) superiori a soglie differenti definite dalla legislazione europea o nell’ambito delle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (per il PM10: 20 e 40 ?g/m3, riduzione del 20% ad arrivare a 20 ?g/m3 e superamento del limite di 35 giorni con concentrazioni medie di 50 ?g/m3; per il PM2.5: 10, 18 e 25 ?g/m3, riduzione del 20% ad arrivare a 18 ?g/m3). La stima di impatto è stata ottenuta combinando la stima di effetto delle polveri, il livello di mortalità osservato e i livelli di concentrazione degli inquinanti misurati dalle reti di monitoraggio urbane. Per quanto riguarda le stime di effetto, sono state utilizzate le distribuzioni a posteriori specifiche per città risultanti da una metanalisi bayesiana. L’incertezza sulle stime di impatto è stata calcolata con metodi Monte Carlo. RISULTATI: nell’insieme delle 23 città valutate nel presente studio il numero di decessi attribuibili agli effetti a breve termine delle concentrazioni di PM10 superiori a 20 ?g/m3 e di PM2.5 superiori a 10 ?g/m3 nel periodo 2006-2009 è risultato rispettivamente pari allo 0,9% (assumendo indipendenza tra città l’intervallo di credibilità all’80% è 0,4-1,4) e allo 0,8% (ICr80% 0,2-1,3) della mortalità naturale. L’impatto delle concentrazioni di polveri PM10 e PM2.5 è risultato concentrato nelle città della Pianura Padana, della Piana fiorentina, e nelle grandi realtà metropolitane di Roma, Napoli e Palermo: per il PM10 la percentuale sui decessi è risultata 1,0% (ICr80% 0,4-1,5) contro 0,4% (ICr80% 0,2-0,7) nelle altre città analizzate. Se i livelli di concentrazione delle polveri fossero stati inferiori del 20%, complessivamente l’impatto si sarebbe ridotto del 42% per il PM10 e del 51% per il PM2.5. CONCLUSIONI: i livelli di inquinamento osservati nel periodo in studio sono stati responsabili di un numero importante di decessi nelle città analizzate. Politiche di contenimento basate sulla diminuzione percentuale delle concentrazioni annuali di polveri interesserebbero tutte le città coperte dallo studio e potrebbero ridurre in modo importante l’impatto dell’inquinamento sulla salute. Added by: Mauro Iossa Last edited by: Mauro Iossa |