Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Gualandi Raffaella, Rocci Laura, Vincenzi Bruno, Romiti Adriana, Tomao Silverio, Tonini Giuseppe, Santini Daniele. Studio prospettico osservazionale sulla presenza di “fatigue” a distanza di tempo dal trattamento primario in donne con storia di neoplasia mammaria: studio preliminare. International nursing perspectives 2003;3(3):137–144.
Added by: Teresa Compagnone (24/08/2007 12:16:18) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista ID no. (ISBN etc.): 1592-6478 Chiave di citazione BibTeX: Gualandi2003 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica specialistica, Management, Metodologia dell'assistenza infermieristica Sottocategorie: Infermieristica basata sulle prove di efficacia, Infermieristica in oncologia, Sistema di gestione della qualità Keywords: Terapia antiblastica Autori: , Gualandi, Rocci, Romiti, Santini, Tomao, Tonini, Vincenzi Collezione: International nursing perspectives |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Introduzione. Una crescente evidenza scientifica suggerisce, ma non conferma, il persistere del sintomo “fatigue” anche per molti anni dal termine del trattamento primario per neoplasia mammaria. Materiali e Metodi. E’ stato somministrato il FACT-F a 50 donne, con storia di tumore mammario in assenza di metastasi e con intervallo di tempo dal termine del trattamento per la patologia mammaria da 1 a 5 anni, e a 30 donne senza alcuna storia di neoplasia, come campione di controllo. Risultati. Si è evidenziato un maggior livello di fatigue nelle pazienti con storia di tumore rispetto al gruppo di controllo (p = 0,045). In particolare le differenze riguardano i punteggi parziali relativi al benessere emotivo (p = 0,006) e funzionale (p = 0,019). Non è stata trovata alcuna correlazione tra i livelli di “fatigue” nelle pazienti con storia di tumore, e i diversi tipi di trattamento antineoplastico effettuato, gli anni trascorsi dal termine del trattamento primario, l’età, l’interessamento linfonodale alla diagnosi, la tossicità riscontrata durante il trattamento chemioterapico, il tipo di intervento chirurgico effettuato e il livello di scolarità delle pazienti. Discussione. E’ necessario distinguere la normale “fatigue”, sperimentata dalle persone in generale, dalla “clinical fatigue” associata al cancro o ai trattamenti relativi. La differenza tra il campione sperimentale e il controllo sano per gli items che riguardano il benessere emotivo e il benessere funzionale evidenzia come donne con storia di tumore mammario abbiano più difficoltà a compiere le normali attività giornaliere a causa di una maggiore influenza della “fatigue” sulla vita quotidiana. In particolare nelle pazienti ha importanza l’impatto psicologico-emotivo dato dalla diagnosi e dalla conoscenza del rischio di ripresentarsi della malattia. Added by: Teresa Compagnone Last edited by: Teresa Compagnone |