Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Nutini Sandra, Carrozzi Laura, Melani Andre, Pistelli Francesco, Ferrucci Aquilini, De Bernardo Teresa, et al. Fumo di sigaretta in gravidanza: studio osservazionale prospettico in tre città della Toscana. Epidemiologia & Prevenzione 2013;37(2-3):145–152.
Added by: Mauro Iossa (05/11/2013 14:07:25) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Nutini2013 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Gruppi occupazionali, Igiene, Infermieristica specialistica, Strutture sanitarie Sottocategorie: Aziende ospedaliere, Epidemiologia, Infermieristica in ostetricia e ginecologia, Malattie cronico-degenerative, Ostetriche Keywords: Educazione sanitaria, Promozione della salute Autori: Bracci, Cardellicchio, Carrozzi, Checcacci, De Bernardo, Ferrucci, Melani, Nutini, Pistelli, Scarselli Collezione: Epidemiologia & Prevenzione |
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Allegati |
Abstract |
(Trascritto dall’articolo). OBIETTIVO: valutare la prevalenza dell’abitudine al fumo in gravidanza e relative variazioni dopo il parto, e le caratteristiche che si associano a una maggiore probabilità di fumare in gravidanza in un campione di donne afferenti ai Punti nascita delle tre Aziende ospedaliero universitarie della Regione Toscana. DISEGNO: studio multicentrico osservazionale e prospettico. SETTING E PARTECIPANTI: sono state arruolate 1.036 donne a termine di gravidanza nelle Aziende ospedaliero-universitarie di Careggi (Firenze), Pisa e Siena. Le donne hanno compilato un questionario standardizzato autosomministrato all’arruolamento; alle fumatrici, alle ex-fumatrici e alle astinenti in gravidanza è stato somministrato telefonicamente un secondo questionario dopo un anno dal parto. RISULTATI: il 60,5% delle donne non aveva mai fumato; il 17,4% aveva smesso da almeno 6 mesi prima della gravidanza; il 14% aveva smesso in gravidanza; l’8,4% fumava in gravidanza. Essere fumatrice in gravidanza era significativamente associato all’avere un’età inferiore a 31 anni (OR: 1,37; IC95%1,01-1,84), essere nubile (OR: 1,75; IC95%1,10-2,78), avere un livello di studio corrispondente alla scuola dell’obbligo o inferiore (OR: 2,31; IC95% 1,58-3,36), avere un marito/partner fumatore (OR:3,03; IC95% 2,32-3,96). La probabilità assoluta (rischio assoluto) di essere fumatrice in gravidanza, calcolata cumulando i rischi significativi associati alle varie condizioni sopra elencate, era pari al 42%. Il 44% delle donne che avevano smesso di fumare in gravidanza aveva ripreso a un anno dal parto. CONCLUSIONE: una percentuale non trascurabile di donne afferenti alle Aziende ospedaliero universitarie toscane fuma in gravidanza e, fra coloro che smettono, il numero di ricadute dopo il parto è elevato. Nonostante in Italia siano stati recentemente realizzati interventi legislativi volti alla protezione dei danni da fumo passivo, particolarmente rilevanti in epoca gestazionale e durante l’infanzia, si evidenzia una scarsa attenzione a queste problematiche. Si dovrebbe promuovere la formazione di abilità specifiche delle diverse figure sanitarie che seguono la donna in gravidanza e subito dopo il parto, al fine di incentivare la disassuefazione tabagica di queste ultime. Added by: Mauro Iossa Last edited by: Mauro Iossa |