Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
A cura della redazione. La chemioterapia nelle fasi terminali non solo è inutile, ma causa uno sperpero di risorse [Letti per voi]. La rivista italiana di cure palliative 2013;15(1):7.
Added by: Sara Martelli (16/09/2013 15:25:32) |
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista Chiave di citazione BibTeX: Acuradellaredazione2013 Invia la risorsa per email ad un amico |
Categorie: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica Sottocategorie: Cure palliative, Cure palliative, Infermieristica in oncologia Keywords: Terapia antiblastica Autori: A cura della redazione Collezione: La rivista italiana di cure palliative |
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Allegati |
Abstract |
Con la pratica formula della scheda che comprende sezioni distinte in “La Notizia”, “Lo studio” e “I risultati”, la rubrica riporta informazioni di uno studio dell’American Society of Clinical Oncology che attraverso una selezione di casi sottoposti a 200 oncologi, si è arrivati ad identificare 5 aree dove è possibile eliminare trattamenti o esami impropri, permettendo di diminuire i costi e di dirottare le risorse in altri ambiti (bibliografia completa presente alla fine della rubrica). Tra queste aree c’è anche la conferma che non si riscontra l’efficacia dell’uso di ulteriori cicli di chemioterapia (nei casi di tumori solidi in progressione, con basso performance status), in fase terminale. Nel riquadro titolato “Tradotto in pratica”, si conferma che l’American Society of Clinical Oncology pur se spinta dalla necessita di contenere spese che non sono supportate da evidenze scientifiche, sottolinea come la gestione di queste patologie deve includere l’attività dei palliativisti chiamati a supportare i famigliari e la relazione con il paziente onde evitare il vissuto di abbandono da parte loro nel momento di interruzione della terapia ormai inutile. (A cura di Sara Martelli). Added by: Sara Martelli |