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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Gambino Gabriella. Il moderno diritto al figlio. Riflessioni biogiuridiche a partire dal Giudizio delle due madri di Re Salomone. Medicina e morale 2013;62(2):311–328. 
Added by: Eleonora Pettenuzzo (06/09/2013 17:25:26)   Last edited by: Patrizia Nappini (05/10/2013 16:14:50)
Tipo di Risorsa: Articolo di Rivista
Chiave di citazione BibTeX: Gambino2013
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Categorie: Etica, Legislazione
Sottocategorie: Bioetica, Legislazione sanitaria, Procreazione assistita
Autori: Gambino
Collezione: Medicina e morale
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Indice di Popolarità: 4.75%
Allegati    
Abstract     
(Trascritto dall'articolo).
Investita da capacità di controllo e di gestione medica e tecnologia che stanno trasformando forme e tempi della procreazione e della nascita, la maternità si sta corredando di situazioni giuridiche assolutamente inedite e controverse. Insistentemente ridotta a mera capacità procreativa e diritto riproduttivo delle donne, essa è destinataria e risutato di interventi biomedici e pratiche quotidiane – la contraccezione, l'aborto, la fecondazione artificiale, ma anche la diagnosi prenatale e la selezione fetale – che sempre più domandano l'intervento della bioeica e del diritto, non solo per analizzare le questioni morali e legislative che emergono dalla manipolazione di corpi e vite, ma ancor prima per tentare una pre-comprensione delle dimensioni etiche, culturali e filosofiche dalle quali la maternità viene continuamente investita. In particolare, il dibattito più recente sulla legittimità costituzionale di alcune norme della legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita in Italia – soprattutto con riguardo al divieto di fecondazione eterologa – sta sollecitando in maniera insistente la pubblica opinione e i giuristi con l'invocazione di un presunto “diritto al figlio” che, sebbene non abbia ancora trovato un fondamento nel nostro ordinamento, sembra trovare conforto in una cultura giuridica, soprattutto di matrice sovranazionale, non priva di implicazioni bioetiche e sociali. A partire da tali considearzioni, il presente contributo intende proporre delle linee di riflessione di natura filosofico-giuridica su quella ambivalenza della maternità che il racconto biblico del giudizio delle due madri di Re Salomone è capace di esplicitare in maniera straordinariamente moderna ed attuale. Il dolore femminile per la sterilità – che richiede tempi e spazi di elaborazione – è uno degli aspetti che la tecnologia riproduttiva cerca di rimuovere, con l'effetto di annullare ogni possibilità di cogliere il senso profondo della sterilità come condizione umana, oltre che il valore autentico della maternità come accoglienza e dono.
Added by: Eleonora Pettenuzzo  Last edited by: Patrizia Nappini